Lettera aperta alla Segretaria nazionale del Partito Democratico italiano Elly Schlein

“CAMBIAMENTO CLIMATICO”
Noi come la Rana di Chomsky, che per aspettare troppo,
rinunciando a saltare fuori dalla pentola, morì bollita

Stiamo assistendo impotenti, o peggio, indifferenti alla distruzione di quegli equilibri naturali che hanno permesso la vita su questo pianeta anche all’animale uomo. Nemmeno i sempre più frequenti e catastrofici fenomeni che da qualche decennio caratterizzano il clima nei diversi paesi del mondo riescono a imporre l’urgenza di interventi per tentare di bloccare l’aumento di temperatura entro 1,5 gradi, diminuendo le emissioni inquinanti all’origine di tali sconvolgimenti secondo il giudizio della quasi totalità degli scienziati.
Le conseguenze investono tutti i settori in una vera e propria crisi di sistema, economica, quindi sociale, sanitaria, ambientale. Solo considerando il problema nella complessità del suo insieme e nella relazione di tutti gli elementi che intervengono sarà possibile scongiurare la deriva a cui sembra essere destinato il pianeta e, con lui, l’esistenza nostra e dei futuri abitanti.
Ripensare gli stili di vita, riutilizzare, riciclare, ridurre i consumi di suolo e di risorse, l’esatto opposto di ciò che si è affermato per l’interesse di pochi.
Basta con l’uso ingannevole delle parole. Passare a causa della guerra in Ucraina dal gas russo a quello algerino o, peggio, a quello liquido fornito dagli Usa non è TRANSIZIONE ecologica. Dobbiamo pensare a produrre energia pulita con risorse rinnovabili. Né può essere una soluzione il nucleare cosiddetto pulito. Semplicemente non esiste e chi lo propaganda sa di mentire.
SIAMO A MEZZANOTTE E CINQUE e il tempo dei rinvii è finito.
I cittadini devono diventare consapevoli e contribuire al cambiamento, scrollarsi di dosso quel senso di impotenza di fronte a un problema gigantesco, opponendosi all’egoismo di chi, lucrandoci, ne nega l’esistenza.
Lo stato e le aziende devono fare la loro parte, ma la politica ha il dovere di trovare l’unità di intenti nell’interesse comune e spingere perché siano avviate quelle pratiche atte a contrastare la deriva.
I costi sono importanti, ma la soluzione è a portata di mano. Il PNRR prevede il finanziamento di progetti finalizzati al CONTRASTO al cambiamento, sia a livello nazionale che locale. Dobbiamo riuscire a utilizzarli.
Il PD ha un ruolo determinante, deve farsi promotore di ogni iniziativa in questa direzione e cercare in parlamento e nella società quelle alleanze per porre il cambiamento al centro della politica. Ma soprattutto . . .
Inserire il cambiamento climatico tra i principali temi del dibattito politico perché è certo che coinvolge ogni ambito della vita dell’individuo e della società e una soluzione positiva determina la possibilità di assicurare un futuro alle generazioni che verranno. Siamo responsabili nei loro confronti. Abbiamo LA TERRA IN COMODATO D’USO.
Produrre energia rinnovabile significa tagliare i costi di acquisto dei derivati dal carbonio, significa mantenere l’ambiente pulito e sano, disporre di aria respirabile, ridurre l’incidenza di malattie, disporre di maggiori risorse per i più deboli, ecc.
Alla riduzione delle emissioni climalteranti si aggiunge un’altra risorsa. Abbiamo DA SUBITO la POSSIBILITÀ DI PRODURRE OSSIGENO, abbassare le temperature dei diversi microclimi, frenare il dissesto idrogeologico e la discesa a valle delle masse franose, spedendo poco. Come? PIANTARE, PIANTARE, PIANTARE. Moltissime le iniziative in atto nel mondo e l’ONU ha invitato a piantare un albero per ogni abitante della terra. Miliardi di alberi, una NUOVA FORESTA AMAZZONICA. “Piantiamo 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano”. E’ l’invito lanciato da Slow food e dalle Comunità Laudato sì, sostenuto dallo scienziato botanico Stefano Mancuso. Il PNRR prevede anche questo.
Si comprende come qui si proponga un paradigma comportamentale e di sviluppo sociale ed economico completamente diverso dall’attuale, ricorrendo al quale si garantiscono nuovi posti di lavoro, si rispetta IL PIANETA e i suoi abitanti uniti in UN SISTEMA FINITO da preservare. Via per sempre la pratica dell’USA e getta.
NON ABBIAMO UN PIANETA DI RISERVA!
Per concludere La invito a considerare l’iniziativa del premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi che insieme ad altri 50 scienziati ha lanciato un appello per spostare il 2% delle spese militari in un fondo mondiale per le emergenze planetarie (clima, pandemie, povertà estrema) con una petizione on line che esorto tutti a sostenere, firmando on line su www.peace-dividend.org.
Il successo dell’iniziativa contribuirebbe alla pace che scaturisce anche da condizioni sociali più eque, allontanando i conflitti.
Con fiducia e speranza,
Maria Agostina Pagliaroli

A cura di Antonio Percoco