Introduzione: l’allarme degli scienziati
Per dare un tono unitario a questo documento possiamo riferirci a un’intervista con Amistav
Ghosh, autore de La grande cecità. L’intervista, sul quotidiano La Repubblica, ha come titolo:
“Ragazzi, lottate per il futuro. Ora”. Un titolo che è un programma.
Anche il Nobel Giorgio Parisi, rivolgendosi ai giovani, dice:
“Voi siete quelli che saranno più colpiti dal cambiamento climatico, arriverete a fine secolo e
vedrete cose che certamente non vedrò. Da un lato dovete avere la consapevolezza di quello che
sta succedendo….E poi dovete convincere gli adulti che è fondamentale che il climate change
entri nella politica. Dovete insistere, insistere, insistere sull’importanza del cambiamento
climatico. Sono gli adulti che votano: le decisioni sono in mano ai nostri governanti e noi
dobbiamo spingere affinché i nostri governanti abbiano come punto fondamentale il
cambiamento climatico” (Green & Blue, 2 dicembre 2022).
L’ultimo rapporto dell’ONU sui cambiamenti climatici è allarmante. Sono anni che gli
scienziati ci avvertono che dobbiamo agire per evitare la catastrofe climatica, ma nonostante il
panico iniziale nel leggere certi dati e previsioni, dopo qualche ora ci dimentichiamo del tutto.
Che succede? Stanno tutti scegliendo di guardare dall’altra parte: il clima è una priorità bassa per
la maggior parte delle persone.
Invece la strada giusta è un’altra: oltre a migliorare l’ambiente a casa nostra, i paesi sviluppati, in
particolare Europa e USA , che finora sono stati i maggiori responsabili delle emissioni di CO2,
devono fornire ai paesi fragili le tecnologie “pulite” e i capitali necessari per svilupparsi senza distruggere
l’ambiente.
Questo si è capito da tempo – e infatti da circa 10 anni i paesi ricchi hanno promesso di destinare 100
miliardi di dollari all’anno ai paesi esposti al rischio di siccità e desertificazione. Ma le promesse non sono
state mantenute. E’ ora di rispettare gli impegni.
Fra l’altro bisogna ricordare che per produrre le tecnologie “green”, pulite, si creerà un gran numero di
posti di lavoro in Europa e USA e quindi questa scelta di “generosità” porterà un beneficio economico
anche a noi.
Inoltre, l’aiuto che daremo all’Africa ci permetterà di contrastare l’imperialismo di Cina e Russia che
stanno facendo man bassa in Africa.
Per tutte queste ragioni bisogna moltiplicare le pressioni sui nostri politici affinché prendano le
decisioni giuste e necessarie.
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