Le scriventi Associazioni Datoriali, FORMA.RE, CENFOP, FEDERTERZIARIO, ANFOP, ASEF, FORMA Sicilia, maggiormente rappresentative del settore della Formazione Professionale, apprendono a mezzo stampa Sue dichiarazioni inerenti la necessità di un check-up alla giunta ed in particolare “verificando l’opportunità di continuare il percorso con l’assessore all’Istruzione.”

A riguardo lungi da noi fare valutazioni sul merito delle questioni, ma non possiamo altresì sottacere la drammatica situazione in cui versa il settore, già ancor prima del Suo insediamento. Infatti, dalle dimissioni dell’allora Assessore Lagalla, obbligate per concorrere alle amministrative di Palermo, è mancata una guida che avesse un arco temporale utile ad avviare un lavoro prospettico e duraturo. A questo si è aggiunto il cambio dei due Dirigenti Generali, che per forza di cose necessitano di una fase di assestamento.

In questa congiuntura temporale, la Regione Siciliana ha in dote 100 milioni di euro del PNRR a valere del famoso Programma GOL e di cui non è partita ancora alcuna attività e ben 1,5 miliardi di euro stanziati nella nuova programmazione FSE 2021-2027, dove anche in questo caso non è stato avviato nulla. Inoltre ci risulta che sulla passata programmazione FSE sussistano circa 40 milioni di residui da poter utilizzare, pena la restituzione a Bruxelles.

Duole evidenziare, che a cospetto dell’enorme quantità di risorse di cui beneficia la Sicilia, oggi un percettore di Naspi, per esempio, non può ancora frequentare il corso di formazione obbligatorio o accedere ad una misura di accompagnamento al lavoro. Un disoccupato siciliano, giovane o adulto che sia, non può frequentare un corso gratuito.

Le Agenzie formative siciliane, mantengono aperte le sedi sostenendo costi sulle proprie spalle, i lavoratori degli Enti attendono stipendi arretrati, spesso per rendiconti bloccati dall’Amministrazione Regionale e con lo spettro dei licenziamenti collettivi che diventa sempre più imminente. Nei prossimi giorni saranno convocate le organizzazioni sindacali per avviare le procedure. A riguardo, alla già preoccupante situazione delle casse della Regione chiuse da dicembre scorso, preoccupa ulteriormente la notizia circa l’impugnativa da parte dello Stato del Bilancio della nostra Regione.

Alla luce di quanto esposto, Le chiediamo di essere auditi al fine di rappresentare le emergenze in cui sta soffocando il settore e di riflesso migliaia di donne e uomini siciliani.

        Fiduciosi della Sua preziosa attenzione, porgiamo distinti saluti.