Società

Integrazione tra i banchi: dalla Sicilia modello virtuoso che mira all’inclusione dei migranti

A lezione d’italiano con 17 corsi dedicati: coinvolti minori stranieri e intere famiglie. Per il 90% degli iscritti l’attestato di lingua italiana per continuare gli studi.

L’Abc per i migranti parte proprio dalla conoscenza della lingua. Grazie all’alfabetizzazione è infatti possibile attivare processi di integrazione sociale, linguistica e culturale, imprescindibili per la definizione di nuove opportunità di crescita. Grazie al progetto FAMI – Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 Formazione civico-linguistica – dal titolo “L’italiano: la strada che ci unisce”oggi 237 corsisti provenienti da Paesi Terzi hanno acquisito tra i banchi i principali strumenti di comunicazione da utilizzare nei contesti di vita quotidiana.

Minori stranieri non accompagnati ed intere famiglie provenienti da Bangladesh, Afghanistan, Gambia, Marocco, Tunisia, Somalia, Egitto, hanno aderito alle attività didattiche promosse dal Centro per l’istruzione per gli adulti CPIA Catania 2 di Giarre, finanziate dal ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – e messe in atto dall’assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, dall’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione Siciliana, in partenariato con l’Ufficio Scolastico Regionale USR Sicilia e con i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti CPIA siciliani

Le attività didattiche del progetto FAMI si sono svolte da luglio 2021 a marzo 2023 nelle sedi del Cpia Catania 2 di Acireale, Calatabiano, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Mascali e Randazzo: inoltre, per agevolare i migranti a frequentare le lezioni, i corsi si sono tenuti anche all’interno delle stesse comunità d’accoglienza dei partecipanti. Sono stati attuati 17 percorsi formativi di lingua italiana – con differenti livelli di apprendimento – e ben il 70% dei partecipanti ha superato i test per la certificazione, conseguendo l’attestato di formazione civico-linguistica. 

«Sono ambiziosi gli obiettivi sociali che sono stati raggiunti con il progetto FAMI – ha sottolineato Rita Vitaliti, Dirigente Scolastico del CPIA Catania 2 – in quanto il rapporto fra iscritti e quanti hanno raggiunto il 70% del monte ore previsto per il rilascio dell’attestato è stato superiore alle aspettative, raggiungendo quasi il 90%. Per la prima volta abbiamo stabilito nuove sinergie entrando nelle comunità per coinvolgere i minori direttamente nei luoghi di accoglienza e agevolarne la frequenza costante. Siamo orgogliosi di aver raggiunto un ulteriore traguardo, cioè l’iscrizione ai percorsi ordinamentali di alfabetizzazione e di primo livello, licenza media e biennio scuola superiore di tutti coloro che hanno frequentato il FAMI, e che quindi hanno deciso di continuare il loro percorso di studi al CPIA Catania 2 di Giarre con l’obiettivo di conseguire così un titolo di studio».

Il progetto FAMI, partendo dalla conoscenza dell’italiano, ha creato concretamente una “strada che unisce”, stimolando il confronto con le comunità locali e le altre persone di nazionalità e genere diversi, ha contribuito ad orientare i migranti verso il successivo inserimento scolastico, favorendo quindi la crescita personale di ognuno lungo il progressivo processo d’inclusione e di effettiva integrazione.

redazione

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