Rex Iudaeorum è il nome della mostra inaugurata lo scorso 25 marzo a Castelbuono e il 26 a Mistretta. Due mostre sorelle, ma non gemelle, tessono un filo tra Castelbuono e Mistretta, tra Nebrodi e Madonie. La Pasqua è tra i fenomeni rituali più indagati e studiati nel panorama isolano, fiumi di inchiostro e pellicole hanno documentato e descritto i momenti cerimoniali dei paesi e delle città siciliane. Un nuovo progetto che coinvolge due luoghi di grande prestigio: la chiesa dell’Itria nel suggestivo centro madonita e Palazzo Mastrogiovanni Tasca, nella città amastratina, località indicata dalla confraternita di San Sebastiano che ha portato avanti l’iniziativa.


Non ci sarebbe alcuna novità nella mostra REX IUDAEORUM se fosse soltanto l’ennesima mostra sulla Settimana Santa. Eppure Francesco Amodio, etnofotografo per passione, è riuscito ad andare oltre l’obiettivo mirando al cuore e all’anima dei 94 riti, in oltre 60 comuni dell’Isola, a cui ha partecipato in occasioni quaresimali e pasquali, emozionandosi. Un’esposizione dunque diversa perché non documenta ma racconta, incuriosisce, scende nel particolare e soprattutto riannoda alle radici umanità e terra, il fotografo non è estraneo ma compartecipe, le sente proprie e le ritrasmette a chi osserva. Feste note si affiancano a riti semi-sconosciuti, i misteri di Trapani trovano posto accanto al Signuri Ammucciuni… è un grande concerto che parla di Sicilia, di dolore e gioia, di fede e passione.
Uomini incappucciati, donne con vesti di lutto, bambini che impersonano Santi, Giudei, angeli e diavoli, trovano spazio in un viaggio che trasporta in realtà lontane sulle ali delle emozioni di un fotografo amatoriale che in ogni click della sua camera imprime parte della sua anima. Le introduzioni, curate da Angelo Cucco, cercano di far emergere l’aspetto emotivo e vissuto, assecondando il taglio della mostra. Tuttavia, se già dagli scatti promana l’autorevole melodia della tradizione, è con la musica, sapientemente scelta dall’etnomusicologo Giuseppe Giordano che il percorso si fa completo e l’immersione totale: tutti brani tradizionali, a volte di sole voci, che raccontano e piangono una storia antica millenni, letta e riletta, rielaborata e interpretata ma sempre ricca di pathos e bellezza. Non ultimo, il progetto grafico è curato dallo Studio Grafico Arkigraf di Giovanni Ribaudo che, cogliendo l’anima di Rex Iudaeorum, la restituisce rivestita di impatto visivo, dando voce al colore e all’idea.


I richiami continui tra le due esposizioni, le foto diverse esposte, tutto tende a creare una sorta di percorso che invoglia il visitatore di una a spostarsi anche nell’altra città. Raccontando la Pasqua in Sicilia, si costruiscono piccoli ponti di comunità cementificati dall’amicizia. La mostra sarà fruibile fino al prossimo 8 aprile.