Questa mattina è stato consegnato al Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, l’olio prodotto dagli ulivi del Giardino della Memoria che sorge a Capaci nello spazio adiacente al tratto autostradale devastato dalla strage del 23 maggio 1992 in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta della Polizia di Stato Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Alla cerimonia di consegna presso il Salone Sansoni del Palazzo Vescovile di Cefalù hanno partecipato la Polizia di Stato rappresentata dal Vice Questore di Palermo dott. Francesco Virga e dal Cappellano provinciale della Polizia di Stato don Massimiliano Purpora e alcuni studenti dell’Istituto comprensivo Nicola Botta di Cefalù, accompagnati da alcuni insegnanti e dalla dirigente scolastica, la prof.ssa Antonella Cancilla.
L’iniziativa, nata durante la raccolta delle olive nell’ottobre del 2021 e la consegna dell’olio ai Vescovi siciliani nel febbraio 2022, è curata dalla Polizia di Stato in collaborazione con l’Associazione Quarto Savona 15 e la Coldiretti, e quest’anno abbraccia tutta la Chiesa italiana allargandosi alle 226 Diocesi italiane.
Un valore fortemente simbolico quella della cerimonia odierna nel 31° anniversario delle stragi del 1992, nel 30° degli attentati di Firenze, Milano e Roma ma anche della visita di San Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi con la condanna della mafia da parte del Papa e l’invito alla conversione, e l’omicidio di Padre Pino Puglisi.
L’olio che verrà aggiunto agli oli che saranno consacrati durante la Messa del Crisma, profuma di rettitudine, di giustizia, risana le tante ferite che la mafia ha inferto, e dona luce perché frutto di chi ha dato la vita per la legalità. Particolarmente importante la presenza dei ragazzi della scuola – come ha sottolineato il dott. Virga – perchè sono loro che con l’esempio e l’impegno quotidiano possono aiutare a migliorare la società, mantenendo vivo il ricordo delle vittime e non rendendo vano il loro sacrificio.
“Il sacrificio delle vittime ha un legame profondo con quello di Gesù così come il Giardino dei Giusti di Capaci con l’orto degli ulivi che ha assistito alla preghiera di Gesù e al suo tradimento. Gli uomini della mafia pensavano di avere stritolato quegli uomini, di averli schiacciati, ‘moliti’, e invece loro hanno dato il vero olio, quello della testimonianza – ha spiegato il Vescovo Marciante che ha poi concluso con un augurio – che tutti possano essere unti da questo olio perché possa penetrare in profondità e donare la forza di rigettare il male, la mafia, e diventare testimoni autentici”.
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