I paesi delle Alte Madonie si stanno svuotando, giorno dopo giorno, dei loro abitanti. Un silenzio assordante copre le case, le strade, le piazze, la campagna. La globalizzazione ha spazzato via, in pochi lustri, l’agricoltura, la pastorizia, gli allevamenti: componenti portanti della vita di questi paesi da cui traevano linfa l’artigianato, le professioni, le scuole, il commercio etc…in sostanza l’organizzazione di una società nella quale i bimbi, gli adolescenti, i giovani, gli anziani, vivevano in perfetta simbiosi. La vita, allora, pulsava.

Il vuoto e il nulla riempiono, oggi,le giornate dei pochi abitanti rimasti, quasi tutti anziani. Nelle scuole gli alunni diminuiscono di anno in anno e le classi si accorpano. Riteniamo che non è giusto rassegnarsi a questa sorte! Dobbiamo reagire ed agire! Una delle vie che può ribaltare l’inesorabile declino del nostro territorio, da percorrere con impegno e coraggio, può essere quella dell’accoglienza. Assistiamo quotidianamente alle tragedie, che si consumano in mare, di migranti che pur di fuggire dagli orrori della guerra, della miseria, delle lotte tribali,sono pronti a rischiare la loro vita. Proponiamo che gli amministratori locali si riuniscano, unitamente alle professionalità che, ancora, operano nel territorio ed elaborino un progetto da inoltrare al Governo Italiano ed alla U.E. per i relativi finanziamenti, che preveda l’acquisizione di terreni agricoli e di case sfitte da ristrutturare ed ammodernare per offrirli a FAMIGLIE di migranti disposti a costruirsi una nuova esistenza. Lungi da noi l’idea che si voglia far risorgere la figura del vecchio contadino! Pensiamo a moderni agricoltori che conducano un’ Azienda nella quale si seminano e si producono il frumento, la sulla, l’orzo e l’avena, si alleva bestiame, ma che faccia anche agriturismo che possa ospitare vacanzieri che vogliono gustare i genuini prodotti del luogo, o gli avventori che se ne vogliono rifornire. Luoghi dove si possono veicolare le gite scolastiche autunnali e primaverili e i turisti che intendono lasciare le assolate spiagge per trascorrere un giorno o una settimana in mezzo alla natura.Lo scopo è nobile, l’obiettivo esemplare. Proviamoci.


P. S.: Sarebbe meraviglioso rivedere le aule scolastiche piene di alunni, risentire nelle strade i passi, talvolta cadenzati, talvolta affrettati, di uomini e donne, i suoni melodiosi nelle campagne di voci umane mescolate a quelli del coccodè delle galline, del belare delle pecore, del ragliare dell’asino, oggi presenti solo nella memoria degli anziani.
TITO MACALUSO