Mario Vaccarella, coordinatore delle attività ambientali del Club Alpino Italiano sede centrale e presidente della sezione Cai delle Madonie di Petralia Sottana,in merito al Fly Eye “prende atto che il presidente della Regione alla fine della sua ultima dichiarazione, ad un certo punto del suo intervento, ha dato ragione ai rilievi evidenziate delle associazioni, che le stesse fanno da un anno a questa parte, cioè che quella zona della Mufara ha inedificabilità assoluta, per la presenza della faggeta, per i problemi di vincolo paesaggistico come abbiamo sempre detto.
A questo punto il presidente della regione ha dichiarato che prenderà contatti con Roma, per superare questi ostacoli, quindi con il ministero della cultura, che gestisce il vincolo paesaggistico inerente i beni culturali e paesaggistici. Ma in ogni caso teniamo presente e confermiamo anche come associazioni, come Club Alpino Italiano, che i vincoli sono dati dalla Costituzione perché il nuovo articolo 9 arricchito con la – Tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni – già prevedeva la tutela del Paesaggio e salvaguardia della Natura, quindi non è facile che si vada a deroga di un dettato costituzionale. E questo la Corte Costituzionale l’ha ribadito più volte in diverse sentenze. Possiamo quindi dire che tutti gli stratagemmi che si vogliono portare avanti per derogare a queste a queste regole, a questi vincoli, non sono in linea con la costituzione.Tutto questo sommato al fatto che il parco delle madonie fa parte della rete Geopark s Unesco, che dovrebbe prevedere più tutela e attenzione.
Sarebbe bene aprire un tavolo con il Comune di Petralia Sottana, dove ricade l’opera, con le associazioni, per trovare le soluzioni alternative per poter realizzare l’osservatorio. In questo modo si rischia di andare a “sbattere la faccia” contro regole di natura costituzionale e rischiare di compromettere l’opera. . Infine , conclude Vaccarella, l’Unione Madonie ha chiesto un incontro a Schifani per non perdere sia il Gal Hassin di Isnello, che è a rischio chiusura, sia per l’osservatorio in questione, ad esso collegato. Mi sarebbe piaciuto come cittadino delle Madonie che l’Unione prendesse posizioni forti e decise anche contro la riduzione della funzionalità dell’ospedale di Petralia.”
Di seguito la nota congiunta delle Associazioni Ambientaliste Club Alpino Italiano, GRE, Italia Nostra, Legambiente Sicilia, LIPU, Rangers d’Italia sez. Sicilia e WWF.