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8 Marzo 2023. La democrazia ha bisogno di tutte le donne

“Ci hanno fatto la festa”. Questo potrebbero pensare le 58 delegate – da 13 Paesi – che parteciparono alla prima Conferenza internazionale delle donne socialiste a Stoccarda nel 1907, oppure le operaie di Chicago che ogni domenica si radunavano al “Woman’s Day” per discutere dello sfruttamento sui salari e orari di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del suffragio universale.

Quanto sarebbero contente della condizione della donna oggi, le camiciaie newyorkesi che scioperarono per tre mesi nel 1909 per difendere i loro diritti, o le donne che manifestarono a Mosca l’8 marzo 1917 contro la guerra, dando il via alla rivoluzione russa?

Come possiamo onorare la memoria delle 123 operaie – la maggior parte giovani immigrate italiane ed ebree – che persero la vita nell’incendio della fabbrica Triangle avvenuto a New York il 25 marzo 1911, delle partigiane italiane o delle tante altre donne che in tutto il mondo hanno subìto e continuano a subire discriminazioni, a quante hanno lottato e lottano per la libertà sessuale, per la parità di genere, per l’emancipazione dal patriarcato?

Le società più avanzate, sia sul piano dei diritti che sul piano economico, sono quelle che si fondano – tra le altre cose – anche sul protagonismo femminile e sulla più ampia partecipazione delle donne alla vita sociale, economica e civile. Ma tutto ciò non può ridursi a mere enunciazioni di principio; quel protagonismo non può esistere senza una vera parità salariale, senza la riforma del congedo parentale, senza un welfare adeguato, senza asili nido e altri servizi educativi, senza un sistema efficiente di servizi sociali e sanitari, consultori, senza la piena applicazione della legge 194/1978, ecc. o meglio ancora estendendo ulteriormente i diritti conquistati.

In tanti oggi esultano perché, con due donne rispettivamente a capo del governo e dell’opposizione, si sarebbe sfondato il “soffitto di cristallo”. Basterebbe andare nei luoghi di lavoro, nelle aziende, nelle periferie del Paese per rendersi conto di come la questione femminile sia quanto mai attuale e ancora irrisolta, per comprendere che il soffitto di cristallo non si sfonda da soli – perché una donna ce l’ha fatta ed ha raggiunto l’obiettivo – ma si sfonderà esclusivamente in un unico modo: attraverso l’azione e la coscienza collettiva, tutti insieme.

Quest’anno l’Anci, in vista della Giornata internazionale dei diritti delle Donne, ha promosso una campagna di sensibilizzazione, a cui anche il nostro Comune ha aderito, sulla condizione femminile e sui diritti negati alle donne in Afghanistan e Iran. Una serie di appuntamenti e celebrazioni, che attraverseranno tutto il mese di marzo, saranno dedicati alla donna: incontri sul lavoro femminile a Castelbuono, presentazioni di libri, proiezioni di film, giornate dedicate alla prevenzione ed alla salute, incontri sul tema della violenza di genere, ecc.

Anche il nostro Movimento non vuole far mancare il suo contributo ed è per questo che il tesseramento 2023 – che si aprirà nelle prossime settimane – avrà come tema e sarà dedicato proprio alle donne iraniane che stanno lottando non solo per il rispetto ed il miglioramento delle condizioni femminili ma più in generale per la libertà e la democrazia.

Andrea Prestianni

Presidente Movimento Democratici per Castelbuono

redazione

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