Come abbiamo anticipato in un precedente comunicato, abbiamo lavorato per riproporre la riduzione dell’addizionale comunale all’IRPEF, prevedendo una fascia di esenzione per i redditi fino a 15000 € e scaglioni crescenti per fasce di reddito, già bocciata dalla maggioranza la prima volta a luglio scorso. In quella occasione fu detto che l’urgenza, inesistente peraltro, imponeva di discuterne in seguito per cui stavolta ci aspettavamo un’apertura.

Mercoledì 25 gennaio abbiamo presentato la richiesta di inserimento di un apposito punto integrativo all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 27 gennaio ma, poiché non c’erano i tempi per ottenere il parere dei revisori contabili, ci è stato chiesto di rimandarlo al Consiglio del 3 febbraio, in sede di approvazione del Bilancio di previsione. Poiché la minoranza non ha mai avuto a disposizione gli strumenti per conoscere i capitoli a cui attingere con esattezza, la dirigente dell’ufficio finanziario e il Segretario ci hanno assicurato collaborazione, per cui abbiamo accettato di rinviare di una settimana.
Ma l’accoglimento del punto all’ordine del giorno per il Consiglio comunale del 3 febbraio e i pareri favorevoli sono arrivati solo mercoledì 1 febbraio alle 13 e ponevano le condizioni di dare copertura della minore entrata, di modificare il regolamento comunale che disciplina l’addizionale comunale all’IRPEF e di modificare/aggiornare il DUP 2023-2025 entro le 14 dell’indomani.

Abbiamo dovuto lavorare in una situazione di emergenza nonostante l’ampio margine di tempo dalla presentazione della proposta e per preparare l’emendamento ci siamo avvalsi delle indicazioni, rilasciate su nostra richiesta, dal responsabile del settore finanziario, dott.ssa Sciortino, rinviando ad un momento successivo il controllo sui tagli alle spese, in virtù della possibilità data dal regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di ritirare gli emendamenti fino al momento della discussione in Consiglio.
Alla successiva verifica, abbiamo constatato che i tagli alle spese realizzati dall’emendamento preparato dall’ufficio finanziario, e da noi presentato, gravavano tutti su missioni e programmi che mai avremmo voluto toccare, tagli inaccettabili nel campo soprattutto dei servizi sociali, della protezione civile, dell’istruzione. Se avessimo avuto un tempo sufficiente saremmo andati a chiedere alla responsabile di modificare quello che il sindaco ha definito “macelleria sociale” (espressione che rinviamo al mittente) e indicarci le voci di ben altri tagli su capitoli di spesa non funzionali agli interessi concreti e vitali dei cittadini, ma con i tempi a disposizione questo non è stato possibile.

Per questo motivo abbiamo ritirato gli emendamenti al Documento unico di programmazione (DUP) e al Bilancio di previsione 2023-2025, lasciando le proposte di modifica del regolamento dell’addizionale comunale all’IRPEF in quanto autonome e indipendenti dai nostri emendamenti. Se la maggioranza credesse in una politica a favore dei cittadini più bisognosi, avremmo potuto approvare intanto il regolamento e procedere, in altra seduta consiliare, a preparare una variazione di bilancio. Cosa che peraltro è possibile fino al 30 aprile.
La maggioranza ha invece bocciato anche la modifica del regolamento e ne ha preparato una alternativa che, in uno spirito di collaborazione, abbiamo accettato di discutere insieme rimandando l’approvazione del Bilancio di previsione. Peccato però che consisteva semplicemente in un’elencazione di norme. Insomma, il gioco della 3 carte.

Ancora una volta la maggioranza si è arroccata nella forza dei numeri per dire NO, facendosi scudo del fatto che per la prima volta il comune di Castelbuono approvava un Bilancio di previsione nei primi mesi dell’anno e che la nostra proposta di rinvio era sostanzialmente irrispettosa per gli uffici, ingiusta e folle, nonostante da mesi noi avessimo manifestato la nostra intenzione di modificare l’addizionale IRPEF in favore dei redditi più bassi.
La nostra era una proposta ragionevole e responsabile, dal momento che tutto si sarebbe potuto risolvere nel giro di una sola settimana, ma il sindaco forse vuole battere un record sui tempi di approvazione del bilancio di previsione per affrancarsi da tutti gli anni in cui lo ha presentato con notevole ritardo, come quello ultimo scorso approvato il 22 luglio.

Questa volta l’atteggiamento messo in atto dai consiglieri di maggioranza è andato oltre il confine politico poiché i consiglieri della Costituente sono stati offesi anche sul piano personale, accusati di viltà e di avere fatto affermazioni mai fatte. Per fortuna le sedute sono registrate.
Come abbiamo dichiarato in consiglio, c’è una differenza radicale tra le due forze politiche ed è proprio in virtù di questo che ci siamo presentati come forza alternativa all’attuale maggioranza. Per noi è forte l’impegno a favore dei cittadini, non è importante raggiungere un record solo di immagine se questo non serve a realizzare i bisogni della comunità, se questo non porta a proposte innovative, eque, sostenibili e solidali. Per noi la politica non è tifare per una squadra piuttosto che per un’altra o fidelizzare gli elettori con piccole concessioni o facendo passare come tali l’esercizio di diritti.

Chi può smentire che la crisi economica non stia colpendo Castelbuono come il resto d’Italia se il 61% della popolazione locale (dati degli uffici comunali) vive con un reddito inferiore a 15.000 euro l’anno? Questo dato, affiancato all’imminente chiusura della filiale della Banca Intesa San Paolo (la finanza anticipa sempre l’economia reale) e all’inesorabile calo demografico, ci restituiscono una fotografia di Castelbuono che poco corrisponde a quell’isola felice che ci si ostina a raccontare urbi et orbi.
Ignorare tutto questo, non tenerne conto negli strumenti programmatici e continuare a dire di essere i più capaci, dare la colpa ai genitori se danno l’opportunità ai figli di studiare, unitamente ad una politica di rassegnazione ispirata a incerti e costosi obiettivi come le candidature, che boicotta invece azioni più concrete come la riduzione delle tasse, non ci sembra per nulla saggio.

Costituente per Castelbuono