Si è concluso al San Paolo Palace, il XVII Congresso della Cgil Palermo, che ha visto la riconferma, sulle note di Bella Ciao, del segretario generale Mario Ridulfo.


L’elezione è avvenuta a conclusione di due giorni ricchi di contributi e riflessioni sul lavoro, sull’occupazione, i migranti, i precari, la violenza di genere, lo sfruttamento, l’emergenza sociale,
l’esigenza di un progetto di rigenerazione e ripresa per Palermo.
In mattinata è stato presentato l’Osservatorio socio economico della Cgil Palermo, con i contributi di Angelo Piepoli, Ludovica Ioppolo, Vincenzo Lo Coco e Francesco Piastra. A conclusione del dibattito, l’intervento del segretario nazionale Cgil Luigi Giove.
Tutelare e proteggere l’occupazione e i redditi: in questa direzione prosegue l’impegno della Cgil Palermo, impegnata in questi mesi in una mobilitazione dentro e fuori i luoghi di lavoro, culminata nella settimana di scioperi e manifestazioni del mese di dicembre.
“Questa mobilitazione – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, 53 anni, riconfermato alla guida del sindacato, incarico ricoperto dal novembre 2020 – ripartirà più forte ripartirà nelle prossime settimane, perché le risposte che esigiamo non solo tardano ad arrivare, ma quando arrivano sono l’opposto di quanto chiediamo a cominciare dalla giustizia fiscale, con la destrutturazione del principio della progressività delle imposte, fino al diritto del lavoro, con la reintroduzione dei voucher, fino alla mancata riforma delle pensioni, con la beffa di quota 103 e con il taglio di misure previdenziali per il 2023 pari a 380 milioni di euro”.


“Per questo – ha proseguito il segretario riconfermato -vogliamo programmare e costruire, già subito dopo questa fase congressuale, una stagione di iniziative confederali, a cominciare dalle seguenti questioni: infrastrutture e mobilità; legalità, salute e sicurezza; diritti e cittadinanza; sviluppo economico e terziario”.
L’obiettivo per Palermo, ha spiegato il leader della Cgil palermitana, è “un progetto di rigenerazione urbana, che deve essere
coniugato con una nuova missione produttiva, industriale nel senso più ampio e moderno possibile, ambientalmente e socialmente sostenibile, sia per il territorio che per le persone”.
“Welfare territoriale e politiche attive del lavoro sono indispensabili per il rilancio dell’economia locale, così come la
collaborazione tra i soggetti pubblici e privati. Ma i soggetti pubblici – ha sottolineato Ridulfo – debbono mantenere un ruolo principale, senza abdicare al privato o al terzo settore, responsabilità proprie. Purtroppo, invece la tendenza in atto è quella
della privatizzazione, anche quando le aziende sono a totale partecipazione pubblica, di funzioni e servizi. Per questo ribadiamo qui ed adesso che la Cgil è contraria alla privatizzazione del patrimonio comune e tra questi ci sono le aziende pubbliche e quelle
partecipate a cominciare da quelle che hanno ottime performance”.
Per realizzare questi progetti, ha detto Ridulfo, è necessario un protagonismo del sindacato confederale. E serve una Cgil Palermo
“sempre più collegata ai fermenti e all’associazionismo democratico,per connettere sempre più i movimenti per i diritti civili col movimento dei lavoratori e dei diritti sociali”.


“Le nuove questioni come quelle climatiche e i cambiamenti digitali mettono al centro il tema della qualità del lavoro, della
qualità della rappresentanza, della democrazia fuori e dentro i luoghi di lavoro – ha aggiunto Ridulfo – Siccome è nella contrattazione che
si costruisce la rappresentanza sociale, è nella rappresentanza sociale che si può ricostruire una rappresentanza e una cultura del lavoro nella politica, perché noi non siamo indifferenti e rassegnati alla politica della mafia e alla mafia della politica, cioè di quella
cattiva politica che ricicla anche indirettamente condannati, corrotti e favoreggiatori”.