“Nei giorni scorsi mi ero appellato al Capo dello Stato,scrive Michele Mogavero, perchè stiamo subendo è una discriminazione salariale bella e buona rispetto ai colleghi del resto d’Italia. Con profondo rammarico, ma con grande speranza, scrivevo una breve lettera ad un anno del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori Forestali. Il CCNL era stato firmato in data 09/12/2021, presso la sede della Conferenza delle Regioni e delle province autonome in Roma.

Mi appellavo all’Illustrissimo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinchè anche la regione Siciliana rispettasse la parte finanziaria prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. Ci tengo a precisare che soltanto in Sicilia continua a non essere applicato il CCNL! Il riconoscimento della parte economica darebbe una boccata di ossigeno, i cui stipendi sono fermi da anni mentre i prezzi dei beni anche primari aumentano e l’inflazione galoppa in modo esponenziale.

Con orgoglio e incredulità, la lettera indirizzata al Presidente della Repubblica ha avuto l’effetto sperato. Ricevo una Pec dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Ufficio per gli Affari Giuridici e Costituzionali, in cui mi assicurano che in relazione alla lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, questo Ufficio ha sottoposto quanto da me rappresentato all’attenzione della Regione Sicilia. Non abbiamo avuto ancora la certezza, ma il Governo Schifani, a questo punto potrebbe inserire le risorse necessarie per equiparare i lavoratori forestali dell’isola con quelli del resto d’Italia.

Si parla di discriminazione salariale quando i lavoratori e le lavoratrici percepiscono salari minimi diversi. La discriminazione salariale danneggia le donne, gli uomini e le loro famiglie, sia a breve che a lungo termine, in quanto i bassi salari si ripercuotono anche sulle assicurazioni sociali e sul livello delle rendite. Ma ha anche conseguenze per l’intera società.”