Si chiama “Il caracolí e il frassino” il primo libro della palermitana Alessandra Giaccone edito da bookabook, da domani, giovedì 17 novembre in libreria e sulle principali piattaforme digitali. Ambientato tra la Colombia e l’Europa, il libro – un romanzo breve – racconta attraverso la storia della giovane colombiana Angelica, il dramma dei Nativi del Sud America, protagonisti di un disastro umano che attraversa le generazioni.

Sullo sfondo della crisi climatica e del colonialismo, l’identità di Angelica è in continua trasformazione, tra il grande desiderio di conoscenza e la voglia di giustizia per il suo popolo. Indigena, adolescente, sfollata, vittima, esule, attivista, la vita della ragazza si intreccia con quelle dello scrittore italiano Michelangelo e della nonna Wuin, un’anziana del popolo Wayuu, protagonisti del disastro umano che affrontano i Nativi del Sud America. La crisi climatica, il superamento del binomio natura/cultura, la scoperta della complessità, il dialogo identità/alterità, l’Antropocene sono i temi di questo racconto di formazione, in equilibrio tra narrazione dei fatti, cronaca, caratterizzazione psicologica dei personaggi e tensione etica.

Il libro, arricchito dalle illustrazioni di Rocco Lombardi, è una coraggiosa autoproduzione editoriale che attraverso bookabook è riuscita ad arrivare alle stampe. Dopo essere stato valutato positivamente dagli editor della casa editrice, sono stati i lettori che, dopo averne letto l’anteprima, hanno sostenuto il libro pre-ordinandolo e diventandone, in questo modo, gli editori morali.  

«Ho scritto questo libro – ha spiegato Alessandra Giaccone – mossa dalla ribellione personale contro una cultura patriarcale, violenta e autoreferenziale. Nel romanzo tutto si trasfigura nel racconto dei soprusi subiti dai Nativi, che simboleggiano gli ultimi della Terra. Inoltre, ho una figlia alla quale vorrei lasciare in eredità una storia di resistenza e di comunione oltre la morte. L’idea del libro è nata dopo aver ascoltato alla radio la storia del popolo dei Wayuu della Guajira colombiana.

Il titolo del libro prende spunto da due alberi, il caracolí e il frassino appunto, rispettivamente dei tropici e dell’emisfero settentrionale. “Come questi alberi condividono la loro natura vegetale – spiega l’autrice – così culture diverse condividono una sola umanità”.

Laureata in giurisprudenza, Alessandra Giaccone ha esercitato la professione forense fino al 2018. Dopo avere conseguito una seconda laurea nel 2021 in Scienze della Formazione primaria, oggi lavora come insegnante della scuola dell’infanzia e primaria. Dal 2021, è curatrice di Pan Alice e le Stelle, una pagina social sulla letteratura per l’infanzia e per ragazzi.

«Nella mia seconda vita – racconta Giaccone – che include una seconda laurea, ho avuto la fortuna di studiare Antropologia. Così ho scoperto quanta responsabilità ci possa essere nel raccontare “la storia degli altri” e quanto sia facile venire ingannati ascoltando narrazioni pilotate. Tutti abbiamo storie da raccontare e un giorno sono stata incoraggiata a partecipare a un progetto di scrittura collettiva, poi pubblicato con il titolo “Tina. Storie della grande estinzione” (Aguaplano, 2020). Grazie a quella esperienza ho apprezzato la Theory fiction come metodo letterario di ricerca aperto alla complessità, in bilico tra narrazione e saggistica, tra invenzione e informazione. Dall’inizio dell’umanità, le storie offrono scenari alternativi di adattamento e resistenza e per questo penso che, se dentro la testa te ne cresce una, valga sempre la pena raccontarla».