Lunedì 7 novembre la CNA Sicilia unitariamente alle altre associazioni regionali di categoria ha promosso una grande mobilitazione regionale contro il caro bollette. La prima tappa, a respiro isolano, di un percorso che vuole manifestare la sofferenza di famiglie, lavoratori e aziende alle prese con un panorama complessivo a dir poco tragico.

Accanto a CNA Sicilia saranno presenti anche Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Italiana Amministratori Condomini, UNAI e le consulte giovanili Movimento Terra è Vita e Trinacria.

Il concentramento per la manifestazione è previsto alle 10 a piazza Croci a Palermo, da lì il corteo partirà per giungere a piazza Verdi di fronte al Teatro Massimo, ad aprire il corteo ci saranno tutti i sindaci dei comuni coinvolti con la fascia tricolore, a rappresentare lo Stato, la democrazia, le comunità. Da diversi mesi la CNA Palermo organizza assemblee nei territori della provincia, incontrando le amministrazioni locali, gli imprenditori, i lavoratori, i pensionati e i giovani.

“Quella di giorno 7 novembre non vuole essere una serrata né tantomeno uno sciopero – dice Pippo Glorioso, segretario provinciale della Cna di Palermo – bensì una manifestazione democratica per chiedere a gran voce e unitariamente che il governo centrale ascolti le nostre istanze, per tutelare le fasce più fragili, e possa intervenire concretamente. Secondo i dati dell’Ocse e del Fondo Monetario siamo già in recessione e a questa aggiungiamo che l’inflazione è quasi al 12%. Sono dati allarmanti che porteranno la nostra società isolana in ginocchio se non si interviene. Abbiamo scritto delle proposte che consegneremo alla fine della manifestazione di lunedì 7 novembre al Presidente della Regione Renato Schifani e al Prefetto di Palermo Emanuele De Francesco. Sono sedici punti che le associazioni di categoria hanno individuato per potere intervenire immediatamente e arginare la crisi”.

La piattaforma rivendicativa:
1) Applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia;
2) Moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle
bollette in scadenza entro il 31/12/2023;
3) Ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle
bollette almeno fino a giugno 2023;
4) Incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30%
al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento
del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato
all’energia, ma anche al gas(ex art.1 DL 144 del 23/9/2022 co.1-4);5) Finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle
esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia
elettrica;
6) Promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito
di imposta del 50%, impianti fotovoltaici per autoconsumo delle Pmi
utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni
nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete;
7) Sospensione dei distacchi per morosità;
8) Ristoro per le PMI utilizzando le risorse regionali disponibili
sull’attuale programmazione per creare nuova liquidità atta a
compensare il peso del costo energetico già sostenuto;
9) Azzeramento degli oneri generali di sistema almeno per il primo
semestre 2023 e, a regime, la riforma strutturale della bolletta
attraverso la traslazione, anche parziale, degli oneri generali di sistema
sulla fiscalità generale e la previsione della redistribuzione del carico
contributivo al sistema degli oneri tra le diverse categorie di utenti
sulla base degli effettivi livelli di consumo;
10) Prelievo di solidarietà sugli extra-profitti – per tutta la durata
dell’emergenza – delle imprese di vendita di energia ai fini
dell’abbattimento delle bollette delle Pmi e rafforzamento dell’attività
di verifica di eventuali speculazioni su forniture di energia erogata;
11) Riforma del mercato elettrico e del gas con l’obiettivo di favorire
meccanismi più efficienti e meno onerosi nella formazione del prezzo;
12) Stabilizzazione delle agevolazioni relative agli ecobonus nel
prossimo quinquennio in modo da implementare la produzione da
fonti totalmente rinnovabili;13) Aumento del valore dei bonus energetici e allargamento della
platea dei beneficiari attraverso l’innalzamento del tetto Isee;
14) Promozione e sviluppo delle Comunità Energetiche;
15) Credito d’imposta per tutto il 2022 e il primo semestre 2023 per
l’acquisto del carburante agricolo;
16) Un adeguato e immediato programma di promozione per
l’ortofrutta che ha subito notevoli cali di vendita.