La pioggia pomeridiana della domenica ha solo rinfrescato i visitatori in coda per l’ingresso ai siti: in questo weekend appena trascorso, non c’era un posto libero nei b&b e nei ristoranti. Palermo è stata e resta ancora pienissima: e le Vie dei Tesori archiviano un altro bellissimo successo che le proietta ai mesi precovid, visto che registrano quasi trentamila presenze nel solo capoluogo, che diventano quasi 40 mila con le altre sette città, a partire da Catania con la barocca Acireale, poi Scicli che continua a registrare numeri alti, Ragusa elegante, Alcamo con i suoi castelli, poi Carini e Cefalù. Numeri che sommati a quelli del primo weekend portano il festival a settantamila visitatori in soli sei giorni spalmati su due fine settimana.
A Cefalù è il misterioso lavatoio medievale ad attirare il pubblico (supera di nuovo i 500 ingressi, il più visitato dopo i luoghi di Palermo) che accede a questo luogo colmo di memoria. Ed è andata sold out la performance al Museo Mandralisca con Stefania Blandeburgo che “ricamava” la storia del ritratto di Antonello da Messina. In tanti curiosi anche nella chiesa della Santissima Trinità del XV secolo, alle pendici della Rocca che possiede una cripta particolare. Questo sabato Cefalù si potrà anche raggiungere in pullman AutoService da Palermo (domenica si andrà invece a Ragusa).
Alcamo è e continua ad essere una vera scoperta sia da chi la raggiunge dal Trapanese sia da chi si mette in viaggio da Palermo: lunghe code per salire sui merli del Castello dei Conti di Modica, in centro, ma è la rocca scoscesa del Castello di Calatubo ad affascinare: qui vi racconteranno di re Biddicchio, figlio illegittimo di Re Martino, abbandonato a morir di fame, o della ricetta segreta dei monaci per guarire le slogature. Tanto pubblico anche al neonato museo degli strumenti musicali, e nelle chiese affidate ai racconti dei volontari: alla Matrice c’è la “sacra spina” che si dice appartenga alla corna di Cristo sulla croce.
E siccome i castelli paiono piacere parecchio, Carini non si lascia scappare di nuovo il suo: sulla scia della “triste storia” della famosa baronessa, il pubblico (anche dai paesi vicini ma soprattutto da Palermo) è accorso al castello La Grua Talamanca. Ma hanno riscosso un grande interesse anche la catacomba paleocristiana di Villagrazia, il cimitero sotterraneo più esteso della Sicilia occidentale. Una sola esperienza, ma straordinaria e si ripete questo weekend: nella chiesa di San Vincenzo si potrà ascoltare (e capire il funzionamento nei dettagli) uno dei pochissimi organi “bandistici” di Francesco La Grassa, ovvero con i registri tipici delle bande musicali.
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