Società

Palermo e i suoi rifiuti a cielo aperto

Sotto gli occhi di tutti, la bella Palermo continua a subire “cutiddrate” a cielo aperto, questa volta non sono sparatorie, o “ammazzatine” che hanno fatto la cronaca e pultroppo parte della storia dell’ultimo  secolo  di questa città, ma l’indifferenza ad uno status quo generale , che sembra non trovare proprio una spiegazione, figuriamoci una  fine.

L’indifferenza verso cose, situazioni, che diceva la nostra Letizia Battaglia, per la loro gravità ,meriterebbero una rivoluzione al giorno, è pure tutto tace o quasi.

Ne parlano tutti, o sarebbe meglio dire sbisbigliano tutti qualcosa, ognuno dice la sua ,chi con toni più accesi, chi meno, chi con frasi di circostanza o sull’onda emotiva di qualche fatto grave ,  ma fatto stà, che la “munnizza” a Palermo cresce per le strade a dismisura.

Non è certo ormai più una novità, è pure ancora nessuno fa niente di veramente importante concretamente, anzi si sente dire che è prevista la pulizia straordinaria in questi giorni., intanto i percorsi arabo-normanni, restano in balia di pietre che parlano di storia antica e fasti che furono e spazzatura come cornice in molti angoli delle strade, frequentate da residenti, turisti , professionisti e studenti, essendo la zona limitrofa all’Università.

Palermo, la bellissima Palermo , perchè lo è,  giace come una bella donna, con  gioielli tutti da scoprire e la puzza di sporcizia  al posto del profumo.Continua a difendersi grazie a quello che nel tempo si è conquistata, grazie a chi ha saputo renderla regina.

Ne va di mezzo non solo il decoro urbano, quanto un problema di ordine e salute pubblica, fatti non molto lontani hanno dimostrato cosa  è successo quando è caduta un po’ più di acqua del dovuto..

E’ andato tutto in tilt, la spazzatura in strada diventa un’  ostacolo in più. , al normale defluire dell’acqua, per non parlare poi del fatto che la spazzatura che macera al sole per intere settimane solo conseguenze nefaste può avere per la salute.

Il problema non è facile da risolvere specialmente se manca il senso della vergogna.

La parola  “vergogna” proviene dal termine “vereorgognam” ossia essere nel tempo dell’esposizione, oggi nessuno più, sembra temere l’esposizione, la percezione del bene e del male sembra più un fatto privato che di ordine morale pubblico.

Di chi è la responsabilità di questa gestione inadeguata della spazzatura? Sicuramente  occorre un’azione di educazione e sensibilizzazione molto forte nei confronti della gente sempre più poco attenta al rispetto del proprio territorio, come se ciò che conta è dentro le proprie pareti di casa, il resto non è affar proprio, il che presuppone una scarsa attenzione al bene della collettività ad un lavoro di responsabilizzazione al bene comune, quindi vigilanza e laddove ci sono negligenze dure sanzioni, quindi una pulizia giornaliera del territorio, capillare e attenta, cosa che non avvine più a Palermo ormai da troppo tempo.

Qui il problema non è la differenziata, il problema è che Palermo è una città ad alta densità di popolazione, che non rispetta le regole relative agli orari di deposito della spazzatura, che buttarla dentro o fuori il cassonetto diventa quasi un gioco da canestro, tanto ci sarà qualcuno che da terra toglierà quel sacchetto ormai fracassato, perchè magari buttato dalla finestra correndo o a mala pena accostandosi al cassonetto , indisciplinato il cittadino medio,  butta la qualunque, non solo il quotidiano, ma se c’è da disfarsi di mobili, elettrodomestici non ci pensa due volte il palermitano stupido, non tutti per fortuna a depositarli in strada, cosi che la città è anche un mobilificio dei peggiori mobili, e negozio a cielo aperto di frigoriferi e materassi, non so come non ci si possa vergognare davanti a tutto ciò e indignare.

La domanda che non riesco a togliermi dalla testa è “non cosa pensa il turista, di ciò che vede sotto i suoi occhi, che rimarrà certamente colpito, ma alla fine va via, ma cosa pensano i residenti e quelli che si definiscono uomini di cultura, uomini e donne d’azione “ come è possibile che siamo arrivati alla rassegnazione? La rassegnazione è di chi non ha desideri e finisce per accantonare le scelte morali puntando solo alla sopravvivenza, dobbiamo pensare che l’uomo medio sia una persona che quindi sopravvive? Forse , chi lo sa, potrebbe essere una spiegazione, sopravvive circondandosi del nulla, vivendo di apparenze del nulla e non essendo egli stesso nulla, perchè chi ha sangue nelle vene non può accettare che a pochi metri dal letto in cui dorme ci siano cataste di spazzatura, dove gatti, topi , saltellano felicemente, divenendo principi di castelli maleodoranti e pericolosi.

La colpa è di tutti, il senso civico, scriveva Luigi Einaudi, è nei dettagli della quotidianità.

Povera Palermo accutiddrata da dentro, si sono risvegliati eventi culturali, mostre, musica, poesia , ma che senso ha vestire una città di eventi di tutto rispetto e pregio, se poi non siamo in grado di vivere il quotidiano? Nel rispetto di quello che si chiama civiltà?. Risposte….in attesa!….

Sabrina Miriana

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