La giuria del Festival dopo avere esaminato i 320 cortometraggi partecipanti che non superano i 180 secondi ha scelto quelli a cui va il premio speciale con la seguente motivazione:  «Perché lanciano messaggi di amicizia e di vita in pochi secondi attirando l’attenzione di tutto il mondo attraverso immagini e musica».

I riconoscimenti del festival sono andati a Gaia Pulliero con il corto «Toccami dolcemente», Marco Roccia con il corto «Una storia d’amore moderno», Alessia Ambrosini con il corto «Buio e luce» e Stefano Pelleriti con il corto «Lucca in 50 mm». 
Ecco le biografie dei quattro registi.
“Toccami dolcemente” di Gaia Pulliero. La regista è nata a Padova nel 2001, frequenta un liceo scientifico e a sedici anni parte per uno scambio scolastico an-nuale in Argentina. Nel 2019 è giurata al Premio David Giovani di Donatello e nel 2020 si iscrive al Dams di Bologna. Nel 2021 viene selezionata per la sezione Impact del Giffoni Film Festival e nello stesso anno dà inizio alla sua prima avventura indipendente producendo un cortometraggio a favore della ricerca oncologica pediatrica in collaborazione con la Città della Speranza e l’Università degli Studi di Padova, dove prosegue la sua formazione a seguito del Covid. La sua opera prima da regista coincide con il cortometraggio Touch me Softly – realizzato in autonomia per un laboratorio della Prof.ssa Marina Zangirolami Mazzacurati – di cui è anche sceneggiatrice, attrice e montatrice.
“Una storia d’amore moderno” di Marco Roccia. Il regista è un giovane ragazzo di 24 anni che vive a Cosenza ed è un grande appassionato di cinema; da quasi 10 anni ormai scrive e produce cortometraggi insieme al suo migliore amico, fin quando, non decide di mettersi dall’altra parte per dirigere il suo primo cortometraggio in solitaria e creare appunto “a story of modern love”, partendo da una storia che è molto personale e quindi etichettandolo come film autobiografico quasi; lavorando in un cinema come operatore di proiezione e maschera ha appreso molti segreti e trucchi del mestiere ed ha ampliato la sua visione del tutto, conoscendo diversi registi e attori e chiedendo loro consigli.
“Buio e Luce” di Alessia Ambrosini. La regista si diploma attrice cinetelevisiva nel 2018 presso Accademia Artisti di Roma. Le lezioni tenute dai maestri Pupi Avati, Cinzia Th Torrini e Francesco Pavolini la stimolano ad approfondire le tecniche di sceneggiatura e regia. In seguito frequenta dei corsi di Teatro con i maestri Giampiero Mancini (2018-2019) e Franco Mannella (2019-2020). Dopo alcune esperienze sul set come attrice, approda alla regia con “Buio e Luce”, di cui scrive anche la sceneggiatura.
“Lucca in 50 mm” di Stefano Pelleriti. Il regista è nato nel 1975 a Lucca, è socio di Corte Tripoli Cinematografica APS (affiliata Fedic). Con Parole Pittate vince Uno spazio per le idee 2012 a Lucca. Nel 2016 con L’Ingegnere vince il Photofilmfest di S. Zenone degli Ezzelini (TV). Nel 2016 vince il concorso fotografico Immagina Lucca (Unicoop, Alinari, Photolux). Nel 2017 vince la sez. photo tales del Graffifesti-val (BN) con Cava Romana.Nel 2019 vince il premio Fedic al festival Corti d’amore di Savona con Ama a cu t’ama… Con i propri video è stato finalista in oltre 90 concorsi nazionali ed esteri. Al Festival del Cinema di Cefalù 2022 è stato selezionato con la video-poesia Lucca in 50 mm, i documentari Ambience e Il rifugio Pradaccio, con il corto a soggetto R.