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Termini Imerese,a 40 anni dall’uccisione del brigadiere degli agenti di custodia Antonio Burrafato, si chiede l’intitolazione di una strada

“Come UILPA Polizia Penitenziaria abbiamo partecipato al 40° anniversario dall’uccisione del Vice Brigadiere degli Agenti di
Custodia Antonio Burrafato, perché i caduti alla lotta alla mafia non hanno un ordine di precedenza nel ricordo”


Questa è la dichiarazione della Segreteria Regione della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia presente alla messa in occasione del 40°
anniversario dall’uccisione del Vice Brigadiere degli Agenti di Custodia Antonio Burrafato, caduto il 29 giugno del 1982 per mano di un commando mafioso a Termini Imerese.
“Abbiamo – commentano dalla Segreteria Regionale UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia – raccolto le parole Salvatore Burrafato, figlio di Antonio e faremo di tutto affinché il sacrificio del padre possa essere annoverato alla stregua degli altri caduti per mano mafiosa”
“noi come sindacato – spiegano i sindacalisti regionali della Uil di settore – siamo sempre stati presenti in queste commemorazioni, perché
mantenere viva la memoria di chi ha dato la vita per lo Stato merita la massima attenzione e partecipazione anche da parte del sindacato”
“chiederemo, – concludono dalla UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia -all’Amministrazione Comunale di Termini Imerese e di qualche altro comune limitrofo, di intitolare una via e/o piazza affinché le generazioni sappiano chi era Antonio Burrafato Vice Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia ora Polizia Penitenziaria”.


Biografia
Antonio Burrafato lavorava presso l’ufficio matricola del penitenziario dove nel 1982 il boss Leoluca Bagarella,
in transito presso i Cavallacci di Termini Imerese, stava tornando a Palermo a causa della morte del padre, nel
frattempo gli doveva essere notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere e quindi non sarebbe
potuto andare a trovare il padre. L’arduo compito toccò al brigadiere Burrafato, uomo che osservava alla
lettera il regolamento e che quindi impedì al Bagarella di recarsi al funerale del padre. Dopo un acceso alterco
il boss giurò di vendicarsi cosa che poi avvenne qualche tempo dopo.

Redazione

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