Dopo aver conquistato il settore del cinema e quello della ristorazione, il sistema delle criptovalute ha stregato anche i bar, infatti adesso è possibile pagare il caffè utilizzando la moneta virtuale. La più antica azienda di torrefazione italiana “Caffè Barbera”, nata a Messina nel 1870, ha deciso di accettare i pagamenti effettuati tramite cripto: un segno a dir poco rivoluzionario, ma anche rivelatore dei tempi che stanno cambiando.
Da oggi il caffè si può pagare in criptovalute: lo dimostra il “Caffè Barbera” di Messina
L’azienda, nata con Domenico Barbera e una piccola tostatrice a carbone, ha trovato una notevole crescita dopo sua morte, in seguito al terremoto del 1908 che ha colpito Messina e alla brillante direzione del figlio Antonio, che ha esportato il caffè in Sicilia e in Calabria.
Nel corso degli anni, il “Caffè Barbera” non ha conosciuto crisi, ma anzi ha incrementato l’esportazione in quasi 60 Paesi, arrivando a fatturare ben 15 milioni di euro all’anno, fino ad arrivare alla rivoluzionaria idea di utilizzare il sistema di blockchain. Per chiunque fosse interessato ad approfondire questo argomento e in particolare quello delle monete virtuali, apposite guide sui siti del settore spiegano tutto nel dettaglio, fornendo delle informazioni molto utili in proposito.
L’obiettivo del “Caffè Barbera”, oggi, è soprattutto quello di far conoscere l’impatto positivo che la politica condivisa tra tutti i partecipanti alla filiera produttiva del loro caffè può avere su ambiente e società.
Su alcuni prodotti come l'”Etiopia Sidamo” o la “Miscela Clean Up”, tramite lo smartphone l’azienda consente ai clienti di accedere con QR Code e conoscere i posti e i volti di coloro che appunto partecipano alla filiera produttiva. A sostegno dell’iniziativa c’è anche un sofisticato software, che consente di tracciare l’intero processo produttivo tramite il protocollo blockchain, fornendo al consumatore la totale trasparenza sulla sostenibilità del prodotto. Un supporto importante, data la crescente attenzione che soprattutto le giovani generazioni dedicano alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente.
Boom di aziende che accettano cripto nella regione Sicilia
Al Sud, ma soprattutto in Sicilia, le aziende che oggi offrono la possibilità di pagare usando le cripto sono numerose, sebbene le transazioni al momento siano esigue.
Sono 56 le aziende siciliane che accettano pagamenti con criptovalute: la Regione vanta l’installazione del primo ATM bitcoin a Palermo, sebbene, per adesso, i siciliani pronti per pagare con criptovaluta siano ancora pochi.
Le aziende siciliane pronte per accettare bitcoin sono soprattutto quelle ricettive, come i B&B e gli alberghi, ma anche imprese commerciali come Valdiverdura ad Agrigento e CoffeeWeb a Catania; inoltre, sono presenti negozi di informatica come il Tuinglabs di Ragusa.
A livello nazionale, invece, l’interesse è diffuso soprattutto in Veneto, Lombardia e Trentino, sebbene anche in queste regioni sia ancora assente una lista completa di attività commerciali che accettano le criptovalute.
In base al sito CoinMap, che mostra gli esercizi registrati in Italia e pronti ad accettare bitcoin, il nostro Paese è al quarto posto al mondo, con ben il 15% delle attività attive ed è stato superato solo da Giappone, USA e Corea del Sud. Si affidano ai bitcoin anche colossi come Expedia, Shopify e Microsoft.
Giorgia Bianchi