«Apriremo a breve i due strategici cantieri di recupero delle provinciali fra Madonie e Nebrodi, investendo nel complesso oltre 20 milioni di euro sulla Gangi-Castel di Lucio e la Gangi-San Mauro Castelverde. Si tratta di arterie vitali per diversi borghi gioiello dell’entroterra siciliano, in lotta contro spopolamento e abbandono, che diventano così parte integrante della strategia di recupero della viabilità interna dal governo Musumeci. Rimediamo ai danni compiuti in passato, dando prova concreta della vicinanza della Regione a comunità che sperimentano, ogni giorno, difficoltà e isolamento, ma che vogliono tornare a crescere».

Lo ha affermato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, nel corso dell’odierna visita a Gangi, nel Palermitano, per la presentazione dei progetti di riqualificazione del collegamento Gangi-San Mauro Castelverde e dell’itinerario Gangi-Castel di Lucio, a cavallo fra le province di Palermo e Messina. Ad accogliere l’assessore, il sindaco Francesco Migliazzo e i primi cittadini di Castel di Lucio, San Mauro Castelverde, Geraci, Nicosia. 
Per la strada Gangi-San Mauro (Sp 52 e Sp 60),  la Regione Siciliana aveva stanziato oltre 13 milioni di euro e indetto la gara d’appalto lo scorso aprile. Sono attualmente in corso le procedure di aggiudicazione dell’opera: prevista la messa in sicurezza di ben 63 chilometri di tracciato attraverso i Comuni di Gangi, San Mauro, Geraci e Pollina e fino al collegamento con la Statale 113 sulla costa tirrenica. Per la Gangi-Castel di Lucio, invece, il governo Musumeci aveva ottenuto 7,7 milioni di euro di anticipazioni Fsc 2021-27 dal Ministero per il Sud. Anche in questo caso è in corso l’aggiudicazione dell’opera. 


«Le montagne – ha aggiunto l’assessore Falcone – tornano a tendere la mano al mare attraverso le strade. Un intervento particolarmente significativo per Gangi, uno dei borghi più belli d’Italia, e per tutto il comprensorio che si apre al turismo e all’innovazione. Passo dopo passo, dopo anni di stasi, ritrovano condizioni di sicurezza e decoro grazie all’intervento sostitutivo della Regione, in sinergia con i Comuni, per colmare il vuoto dovuto alla riforma flop delle ex Province».