Domani,Sabato 9 aprile,a partire dalle 17, si terrà a Palermo, a piazza Massimo, una manifestazione organizzata dal collettivo di Ecologia Politica Palermo e dai comitati che si sono costituiti contro la costruzione del Deposito Nazionale di scorie radioattive in Sicilia. Anche dalle Madonie si sta organizzando la partecipazione.


La manifestazione è stata lanciata dopo la pubblicazione della CNAI, la Carta delle aree idonee. Un ulteriore passo avanti nel processo di scelta della località dopo la pubblicazione della prima carta, la CNAPI, avvenuta nel giugno 2021. 
La nuova mappa, in cui figurano nuovamente i siti siciliani di Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula-Petralia Sottana e Butera, è stata trasmessa al Ministero della Transizione Ecologica, che dovrebbe approvarla – dopo aver sentito l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione e di concerto con il Ministero delle Infrastrutture – tramite decreto.


Nel Deposito Nazionale saranno sistemati definitivamente circa 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e circa 17.000 metri cubi di rifiuti a media e alta attività. I comitati “Mai depositi radioattivi’ si erano costituiti l’anno scorso alla notizia dell’inserimento dei rispettivi territori nella carta, e in quest’anno hanno lavorato in sinergia con i rispettivi comuni e con la Regione per produrre le contro osservazioni sull’idoneità dei siti siciliani per il Deposito. Dopo la pubblicazione della carta, che vede la conferma dell’idoneità di tutti i siti siciliani, i comitati hanno scelto di scendere nuovamente in piazza.
“Le ragioni che ci spingono a dire no alla costruzione di questo Deposito sono molteplici” afferma Massimo Fundarò del Comitato Mai Depositi Radioattivi in provincia di Trapani “Da una parte, evidenziamo che quelle siciliane sono aree a elevato rischio sismico, in cui sussistono importanti produzioni agricole e vicine a importanti parchi naturali. Il solo fatto che la Sicilia venga presa in considerazione per la costruzione del Deposito ci sembra una insensatezza: trasportare tonnellate di scorie via mare è un progetto non soltanto dispendioso, ma anche incredibilmente rischioso. Dall’altra parte, ci schieriamo contro il progetto del Deposito unico. Trasformare un territorio nella pattumiera radioattiva d’Italia non è la scelta più sostenibile”.


“Dopo il no deciso che le comunità avevano espresso lo scorso anno e dopo il lavoro portato avanti in sinergia con istituzioni e associazioni per provare la non idoneità della nostra isola a ospitare il Deposito, non ci saremmo mai aspettati di trovare nuovamente tutte le aree siciliane nella CNAI” afferma Tiziana Albanese del Comitato Mai depositi radioattivi Madonie. E continua: “Ci piacerebbe che il governo italiano si spendesse per inviare finanziamenti nei nostri territori per migliorare le infrastrutture e i servizi, non per incentivare ancora di più emigrazione e devastazione ambientale. Per questo motivo domani scenderemo in piazza contro la costruzione del Deposito in Sicilia”.