Per Natale, Fecarotta Antichità regala ai palermitani, ai visitatori della Sicilia e del mondo, un nuovo spazio al piano superiore, dedicato alle stampe e incisioni antiche.

È un gesto forte, che mira a salvaguardare un settore del commercio antiquario ormai scomparso a Palermo, a sollecitare l’interesse verso un campo così affascinante e poco battuto della produzione artistica, e soprattutto a promuovere la fruizione dal vivo delle opere esposte. La mediazione digitale dell’oggetto d’arte – per quanto utile – ne comporta infatti la smaterializzazione, e inevitabilmente priva il fruitore della relazione diretta e sensibile con la concretezza dell’opera e con la sua irriducibile particolarità, finendo per spogliare l’esperienza estetica di quasi tutto il suo contenuto. Da Fecarotta Antichità, stampe e incisioni possono essere prese in mano: si può sentire il profumo della carta antica, saggiarne la consistenza e lo spessore, osservarne in controluce la filigrana, ammirare la finezza e la straordinaria precisione delle immagini, e individuare tutti quei segni che permettono di ricostruirne il vissuto. La collezione, curata da Giuseppe Fecarotta, comprende stampe e incisioni di carattere religioso e laico, tra cui figurano diversi esemplari rari, databili tra il XVI secolo e i primi del XIX.

Tra le incisioni di carattere religioso (particolarmente interessanti in periodo natalizio), tre incisioni tratte da un messale romano cinquecentesco (In Nocte Natalis Domini (o Nativitas Christi), In Aurora Natalis Domini (o De Pastoribus) e Adoratio Magorum) e una serie di incisioni di carattere devozionale popolare, come la calcografia in rame della Madonna della Favara (fine XVIII-inizio XIX sec.), numerosi esemplari tardo-ottocenteschi di quelli che oggi definiremmo “santini” e alcune incisioni di notevole finezza esecutiva, come l’acquaforte acciaiata di D.J. Pound (metà XIX sec.) che riproduce una Madonna con Bambino del Murillo.

Della collezione fanno parte una serie di incisioni e stampe, per lo più relative alla Sicilia, ritratta sotto molteplici punti di vista: geografico (cartografie), naturalistico (paesaggi) e storico-artistico-sociale (vedute cittadine, monumenti e opere d’arte celebri, eventi istituzionali ecc.); queste opere sono di notevole interesse per la ricostruzione della storia dell’isola e dell’immagine che, attraverso i viaggiatori, ne giungeva in Europa.

La serie di cartografie della Sicilia è particolarmente ricca e affascinante, e testimonia come la conoscenza dell’isola, nella sua conformazione geografica, si sia fatta nei secoli sempre più accurata. Altre incisioni, per lo più riconducibili alla curiosità enciclopedica di viaggiatori del Grand Tour, ci consegnano antiche vedute di città, paesaggi, scene di vita quotidiana o di eventi istituzionali, dove si possono riconoscere monumenti tuttora esistenti e altre opere perdute o effimere.

Di grande interesse sono anche le opere di celebri incisori del Settecento siciliano, come Francesco Ciché o Antonio Bova, e alcune opere originali – di cui un unico artista è ideatore, disegnatore e incisore –, come I primi abitatori della Sicilia attorno a Cerere e Sicano, del cav. Tommaso De Vivo (XIX sec).

Prima che arrivi Natale, regalatevi una visita alla sala delle stampe, da Fecarotta Antichità.

 Irene Luzio