Società

La saga di Edith Stein cantata da Giuni Russo e Franco Battiato

Sfogliando l’album musicale di Franco Battiato si trova un brano, su testo di Juri Camisasca, che canta di Edith Stein; un brano poi riproposto da un’altra straordinaria siciliana, Giuni Russo, dopo la sua conversione religiosa, amica e collaboratrice del bardo catanese.

Chi era Edith Stein? Proveniente dall’ebraismo, atea dall’adolescenza, poi filosofa brillante, si converte infine al cattolicesimo ed entra nell’Ordine delle Carmelitane Scalze. A causa delle persecuzioni naziste si rifugiò  in Olanda,  ma venne arrestata nel 1942 e rinchiusa nel campo di Auschwitz, dove trovò la morte nella camera a gas insieme alla sorella Rosa, terziaria carmelitana scalza. Edith Stein fu canonizzata da S.  Giovanni Paolo II nel 1998 e l’anno successivo nominata  “compatrona” d’Europa.

Perché Battiato se ne interessò? Forse in lui maturava  la stessa ardente tensione della santa?  Padre Guidalberto Bormolini, monaco e teologo, che celebrò i funerali del cantante, lo riteneva «un sincero e onesto ricercatore spirituale, un artista che aveva fatto della ricerca del divino uno scopo di vita». E aggiunge : «Da circa otto anni avevamo un rapporto stretto, intenso, di amicizia e anche di forte scambio spirituale. In particolare, avevamo collaborato per il documentario “Attraversando il Bardo”, dedicato al significato della morte nelle culture occidentali e orientali, facendo anche tanti incontri pubblici per presentarlo. ..» …  Negli ultimi tempi questa sua ricerca spirituale, era sempre più aperta – io l’ho visto maturare tanto – e la sua ricerca si era molto aperta anche al cristianesimo. Si era appassionato ai grandi mistici, ai Padri del deserto. In una sua canzone diceva: “Mi è ritornata voglia di pregare seguendo la tenacia dei Padri del deserto”. Io so che una mente e un cuore aperti come i suoi erano aperti anche all’incontro con il mistero di Cristo»(La Sicilia 18.5.2021). L’incontro con Edith Stein, la santa monaca,  filosofa di origini ebraiche,  avrà certamente contribuito.

TESTO de “Il carmelo di Echt”

E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio ai confini della realtà, mentre ad Auschwitz soffiava forte il vento e ventilava la pietà, hai lasciato le cose del mondo, il pensiero profondo dai voli insondabili, per una luce che sentivi dentro, le verità invisibili.

Dove sarà Edith Stein? Dove sarà?

I mattini di maggio riempivano l’aria i profumi nei chiostri del carmelo di Echt.

Dentro la clausura qualcuno che passava selezionava gli angeli. E nel tuo desiderio di cielo una voce nell’aria si udì: gli ebrei non sono uomini. E sopra un camion o una motocicletta che sia ti portarono ad Auschwitz.

Dove sarà Edith Stein? Dove sarà?

E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio nel carmelo di Echt.

Redazione

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