Il Consiglio Regionale di SiciliAntica, riunito ad Adrano il 25 settembre, ha dato mandato alla Presidenza Regionale di attivare ogni utile iniziativa per scongiurare la distruzione il sito archeologico di contrada Cuticchi, forse una villa romana, risalente, presumibilmente, alla prima età romana imperale, che si trova sul tracciato del raddoppio ferroviario della linea Dittaino-Catenanuova ad “alta capacità”. Lo scrive Antonino Bellomo, Presidente Regionale SiciliAntica
Nel 2008, l’Associazione SiciliAntica segnalava alla Soprintendenza dei beni culturali di Enna un vasto sito archeologico ricadente in contrada “Cuticchi”, nell’agro di Assoro, lungo il confine comunale con Agira.
I sopralluoghi confermarono – continua – l’importanza dei ritrovamenti e blasonati archeologi nazionali e internazionali arrivarono ad augurarsi la necessità di una campagna di scavo di quella che potrebbe essere una villa romana, risalente alla prima età imperiale (I-II sec d.C.).
Se ciò venisse confermato dalle indagini archeologiche, la scoperta di una villa romana risalente a quest’epoca, sarebbe di massima importanza per lo studio del latifondo siciliano, non esistendo in tutto il comprensorio nessun’altra attestazione equiparabile per estensione e qualità dei materiali, confermati anche da quanto emerso negli scavi preventivi disposti dalla Soprintendenza nella fase preliminare del progetto del raddoppio ferroviario, tratta Dittaino-Catenanuova, in seno ai progetti “Sblocca-Italia”. Si ricorda che il cantiere della ferrovia prevede di tagliare la villa romana con un’ampia trincea all’imbocco di una galleria, passante accanto alla storica masseria dei Baroni di Cuticchi.
Il progetto originario del tracciato ferroviario – evidenzia il Presidente – non interessava il sito archeologico. Tuttavia, durante il suo tracciamento, RFI lo modificò per “non disturbare” un terreno sul quale sarebbe dovuto nascere un opificio, un raro caso di interesse privato che prevale sull’interesse pubblico! Se il tracciato è già stato modificato per il mero beneficio di un privato, a maggior ragione lo si dovrebbe fare per tutelare un sito archeologico.
Dalla documentazione in possesso dell’Associazione – conclude – si evince che la ditta appaltante abbia sostituito gli archeologi, non si comprende bene per quale ragione dato che la Soprintendenza aveva richiesto continuità di studi, e stia iniziando un’attività di sbancamento con mezzi meccanici pesanti su circa due ettari, proprio sopra il sito archeologico. L’Associazione SiciliAntica ha già dato mandato al proprio legale per attivarsi, anche d’urgenza, per la tutela del sito archeologico e del patrimonio culturale.