Anche quest’anno si è rinnovato presso la Cappella, posta in prossimità del Pastificio ex Pucci-Calascibetta il rito della commemorazione dei defunti della Famiglia Pucci di Benisichi ed in particolare di Gandolfo Pucci affettuosamente voluta dai nipoti: Leonardo Agueci e Vicente Flores Militello.
Don Gandolfo Pucci di Benisichi, Don “Moffo”, come è ancora ricordato da molti, modello di coraggio, sacrificio, lavoro, onestà e affetto per la sua famiglia e per la comunità delle Madonie. Ebbe un’adolescenza difficile, piena di sfide dovute alla prematura morte del padre Giulio, da cui derivarono notevoli difficoltà per sua madre, Teresa Calascibetta, e per i suoi fratelli e sorelle, alle cui necessità egli si trovò quindi, molto presto, costretto a provvedere. Nonostante ciò riuscì a portare dovunque in alto il nome della sua famiglia e di Petralia Sottana grazie al suo ingegno, alla sua tenacia, all’amore verso la propria terra ed i suoi abitanti Nel 1905, all’età di trentacinque anni, con alcuni suoi parenti, fondò il “Molino e Pastificio Pucci e Calascibetta”, e lo diresse ininterrottamente fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre 1954, rendendolo un marchio di eccellenza ed un vero e proprio simbolo per le Madonie e per la Sicilia intera. Per la collocazione dello stabilimento industriale scelse un luogo, ai piedi dell’abitato di Petralia Sottana, che consentiva di sfruttarne al meglio le proprietà naturali e geologiche e nel quale riuscì poi a concentrare gran parte della produzione granaria del territorio, così utilizzandone al meglio le risorse in modo razionale ed innovativo. Alla gestione ed allo sviluppo del “Molino e Pastificio Pucci e Calascibetta”, Gandolfo Pucci ha profuso ininterrottamente, per tutta la sua esistenza, infaticabile sacrificio ed esemplare dedizione; in epoche difficili (che hanno racchiuso anche due guerre mondiali), ha offerto alla popolazione madonita molti posti di lavoro ed occupazione qualificata; ha fatto conoscere in tutta Italia ed in Europa, la qualità eccellente dei grani che nei secoli hanno caratterizzato la produzione delle terre di Sicilia.

È stato un uomo aperto verso il prossimo e immensamente generoso verso i più poveri ed indigenti. Nella sua famiglia è stato marito, padre e nonno premuroso e pieno di amore verso la moglie Rosina Failla, verso le figlie Eugenia, Teresa ed Aura – alle quali non ha mai fatto mancare ogni tipo di sostegno morale e materiale – e verso i nipoti, cui ha accompagnato la crescita con grande affetto. Anche le nuove generazioni di bis e tris nipoti, che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo di persona, ne hanno però intensamente percepito, con ammirazione ed affetto, i valori che ha tramandato. Tale commemorazione serve anche a ricordarlo per l’ingegno imprenditoriale, la dedizione sul lavoro, la determinazione tenace, lo spirito di sacrificio e l’attaccamento alla sua terra, tutte doti che hanno accompagnato l’esistenza di Gandolfo Pucci di Benisichi, e che meritano dunque di essere fortemente ricordati, anche in tempi assai diversi quali gli attuali, come solido modello di ispirazione per la rinascita di questa terra e per l’impegno per migliorarne le condizioni di vita e di lavoro.
La S. Messa, alla presenza di numerosi cittadini, di Elia Agueci, sorella del Procuratore, e della nipote Amalia Formento, dell’avv. Cinzia Di Vita nonchè di una rappresentanza qualificata della benemerita Arma dei Carabinieri, fu celebrata nella spianata della Cappella del Pastificio, da Gandolfo Pucci eretta nel 1945 in onore della moglie Rosina Pucci Failla, è stata officiata dall’Arciprete di Petralia Sottana don Giuseppe Murè.

Gaetano di Chiara