“Oggi siamo in piazza per chiedere dignità  per i Sindaci e servizi sempre più efficienti per i cittadini. I sindaci sono responsabili delle amministrazioni comunali e componenti della Repubblica insieme alle Regioni e allo Stato e  non possono essere destinatari di un contributo ogni tanto.
Non chiediamo impunità ma che si applichi in maniera rigorosa il principio di responsabilità personale e individuale e  di non essere chiamati a rispondere per responsabilità   di altre istituzioni.
Dobbiamo far valere il principio nel quale consenso deve essere uguale a competenza e responsabilità, evitando che tutto venga scaricato sui sindaci.  Siamo contrari ad ogni forma di immunità ma gli  amministratori locali non possono pagare  per colpe non loro”. Questa la dichiarazione di  Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia,  che ha aderito,  in rappresentanza dei Comuni siciliani, alla  manifestazione, promossa dall’ANCI,  in corso stamattina a Roma, che ha visto la partecipazione di più di 600 sindaci provenienti da tutta Italia, giunti nella capitale per condividere una serie di  proposte normative da presentare al Governo e al Parlamento.
“Insieme a tutti i Sindaci d’Italia dichiariamo il fallimento del federalismo fiscale e chiediamo che si torni  alla finanza derivata   – continua Orlando –  occorre che lo Stato si faccia carico soprattutto di realtà come la Sicilia, dove ci sono comuni sovraindebitati ma anche comuni sovraccreditati, a causa  della mancata attuazione del federalismo fiscale. I comuni siciliani, infatti, in conseguenza dell’abbandono della finanza derivata e dell’impossibilità di usufruire del sistema di compensazione, dettato  dai livelli essenziali di prestazione, previsti dal federalismo fiscale e, ciò che è ancora più grave, del  cattivo funzionamento del servizio di riscossione che faceva  capo alla Regione Siciliana, si ritrovano ad incassare l’1,8 % dei crediti esigibili.
E’ necessario, quindi, un intervento normativo, che alleggerisca i vincoli nell’applicazione delle regole legate al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), al Fondo di garanzia per i debiti commerciali (FGDC), al nuovo Canone Unico Patrimoniale –  aggiunge il presidente Orlando –  che ci permetta di  fare una cessione del credito allo Stato e ci dia la possibilità di approvare i Bilanci di Previsione entro i termini di legge, permettendoci di amministrare garantendo i servizi ai nostri cittadini.  I Comuni siciliani sono pronti a cedere allo Stato, senza alcun compenso, tutti i crediti fiscali accertati dai Comuni e non accertati da Agente di Riscossione regionale e statale con il fine di evitare  l’assurdo accantonamento disposto da leggi dello Stato con risorse sottratte ai servizi essenziali per i cittadini”.
 
“I Sindaci sono i primi e più esposti rappresentanti dello Stato e delle Istituzioni sui territori- conclude Orlando, in un momento di grande crisi e difficoltà e svolgono  il loro difficile ruolo affrontando quotidianamente mille rischi e difficoltà con risorse insufficienti e strumenti normativi spesso contraddittori e inapplicabili.  E’ arrivato il momento che gli amministratori locali   abbiano le stesse tutele delle altre cariche elettive e che non rischino un avviso di garanzia per ogni atto firmato”.