“Caro Guglielmo,
                ti ho incontrato per la prima volta quando hai assunto la guida nel 1977 del Sindacato dei Lavoratori Poligrafici e Cartai, a Roma, sopra i locali del Cinema Esperia, in Trastevere.  
 Mio padre Gino era stato dal Dopoguerra in poi, per oltre trent’anni, “il mitico”, come amavi definirlo, riferimento di migliaia di lavoratori di Via Gino Capponi e di Piazza Verdi, che avevano ottenuto significative conquiste sia sul lavoro che nel dopolavoro: dall’assistenza sanitaria di eccellenza assicurata dal Poligrafico dello Stato ai lavoratori e alle loro famiglie, nonché intelligenti e innovative ferie estive mare-monti, nel Fermano, che il Sindacato organizzava, a prezzi imbattibili, per i propri iscritti.
 Nel 1976 mi ero iscritto a Cefalù (Pa) al PSI, quando mio fratello Enrico era già dirigente della Sezione del PSI di Trastevere e poi Segretario di quella di Monteverde.
 Anche io rapidamente divenni dirigente provinciale, poi regionale, responsabile dell’ufficio massa e sindacale e nell’anno 1980 componente dell’ultimo Comitato Centrale del PSI.
 Enrico e Luciano, due socialisti figli di un comunista rispettoso del centralismo democratico, attento osservatore del Partito Socialista e delle sue evoluzioni, fiero dei suoi figli, che, pur non condividendo la scelta comunista, appartenevano, come appartengono, allo schieramento di Sinistra del Paese.
 Mio padre Gino concepiva essenziale la formazione e la crescita dei quadri sindacali in azienda, mentre noi socialisti avevamo una visione laica del reclutamento dalla società civile dei quadri dirigenti degli organismi di massa e sindacali; eppure Gino fu man mano conquistato dal tuo equilibrio, dalla tua cultura, dalla tua tenacia e accettò la profonda ristrutturazione del sindacato e gli accorpamenti tra le diverse categorie del più ampio comparto della stampa, del giornalismo, dell’editoria, ristrutturazione che ha portato poi alla formazione di una grande forza e rappresentanza sindacale nella CGIL, di cui, alla vigilia della sua morte, era fiero di te e del tuo lavoro, per aver creato, attraverso diverse aggregazioni, l’unità e la forza del più ampio comparto oggi denominato Sindacato Lavoratori della Comunicazione.
Anche per questo, a nome della famiglia Luciani, ti ringrazio per quanto hai fatto e hai dato al Sindacato e alla Sinistra del Paese.”

 Luciano Luciani

(Presidente dell’Istituto Italiano “Fernando Santi”:  dirigente socialista, cofondatore e Segretario Generale aggiunto della CGIL)