Ci dispiace entrare in una querelle di botta e risposta, per di più con un’Istituzione da cui ci attendiamo risposte chiare e risolutive all’annosa gestione dei siti archeologici dell’area nissena. Siamo però costretti a intervenire un’altra volta a seguito della trasmissione radiofonica “Tony accesi” andata in onda giorno 31 maggio. In quella sede il Direttore del Parco Archeologico di “Gela”, arch. Luigi Gattuso, ha fatto alcune dichiarazioni su cui, fuori dalla tempistica scandita di una trasmissione, vorremmo chiedere pubbliche delucidazioni. Per evitare di ricadere nell’equivoco che sembra agitare il Direttore: non attribuiamo nessuna responsabilità a lui, né all’attuale Soprintendente, rispetto alle condizioni in cui versano oggi i nostri beni. Ci consenta però di manifestare la nostra preoccupazione, dato che l’ultimo Soprintendente, già sospeso nel 2018 per abuso in atti d’ufficio, è stato arrestato una settimana fa: la Regione, quando sceglie a quali funzionari affidare le sorti di un territorio, all’interno di qualunque comparto, oltre ai curricula e agli equilibri politici del momento, dovrebbe guardare alla irreprensibilità e al coraggio non nel chiedere tangenti, ma nel mettere in atto tutte le possibili strategie per tutelare e valorizzare ciò che gli viene affidato. E possiamo dire, con evidenza dei fatti, che su Caltanissetta questo non è accaduto. Negli ultimi anni, quando ci è andata bene, abbiamo avuto assegnati diligenti burocrati.
Ma ora abbiamo due nisseni, e di esperienza, nei posti chiave: Parco e Soprintendenza. Ed è del futuro che abbiamo inteso parlare con loro, sin dal primo incontro del settembre 2018.
Per non essere prolissi, andremo per punti, in base a quanto emerso dalla trasmissione.


1) Il Direttore ci imputa di fare chiacchiere da Facebook e di non fare proposte. Vorremmo ricordargli che avevamo cominciato ad approntare con i suoi stessi Uffici una convenzione per consentire l’apertura periodica di almeno un sito e alleggerire i problemi di gestione che in ogni caso vanno affrontati con una pianificazione del personale, di cui non è stato detto nulla. Di convenzioni analoghe si avvalgono altri Parchi (come quello di Selinunte), ma non sappiamo perché abbia interrotto l’iter. Avremmo presentato la convenzione stessa al protocollo di rito, proprio per non fare richieste generiche;
2) Il Direttore afferma di aver ereditato una situazione oggettivamente complessa, con siti abbandonati o vandalizzati, ma non spiega se ha iniziato un accertamento delle responsabilità pregresse che pur dovrebbe essere un suo obbligo (e in questa direzione va interpretato l’esposto alla Procura da noi presentato);
3) Il Direttore ha fornito un elenco di somme che presumibilmente arriveranno al Parco, ma non ha incluso tra le progettualità Gibil Habib. Come abbiamo sostenuto più volte basterebbe prevedere la realizzazione di un servizio igienico a norma (non previsto dal progetto dell’Antiquarium, altra “anomalia”…) per potere attivare un calendario di visite. Insomma: la strada di più immediata praticabilità non rientra nella progettualità in essere;
4) Il Direttore ha destinato, su 4 milioni di euro, il 75% al Museo regionale archeologico di Caltanissetta. La cifra servirebbe alla sistemazione degli uffici, alla realizzazione di una pedana dell’auditorium, alla realizzazione di un impianto fotovoltaico e di uno di condizionamento. Posto che a nostra conoscenza l’impianto di condizionamento è stato previsto con altro finanziamento già nel dicembre dello scorso anno, la cifra sarebbe dunque prevalentemente destinata ad un impianto fotovoltaico che, se garantisce negli anni l’abbattimento delle utenze, non ha molto a che vedere con un’efficiente valorizzazione del nostro Museo ai fini del rilancio dell’intera area. Ma per ora sembra che i beni culturali siciliani vadano a braccetto con le politiche energetiche…;
5) Nessun progetto illustrato riguarda l’attività scientifica e divulgativa, che dovrebbe fungere da premessa culturale alla vita di un Parco;
6) Infine, non abbiamo compreso perché la titolazione del Parco a Caltanissetta oltre che a Gela potrebbe compromettere lo status di capoluogo della nostra cittadina.
Pertanto, in attesa che la comunità scientifica e culturale locale comprenda meglio quanto durante la trasmissione è rimasto opaco, ci rivolgiamo alla dottoressa Daniela Vullo, non nel suo ruolo di Soprintendente, ma in quello di Commissario straordinario del Parco Acheologico di Gela (D.A. del 07/06/2019), in quanto, nelle more della costituzione del Comitato tecnico-scientifico, si faccia carico di «esprimere il proprio parere sull’organizzazione e il funzionamento del Parco, sullo schema di bilancio, sul programma annuale e triennale delle attività nonché sugli interventi da eseguire all’interno del perimetro del parco stesso [posto che tale parere…] sostituisce l’autorizzazione da rendersi ai sensi degli articoli 21 e 151 del D.L. 29/10/1999 n. 490» (Art. 23 della legge regionale 20/2000).
Il Presidente Regionale di SiciliAntica
(Prof. Simona Modeo) – foto –
Il Presidente Regionale di Italia Nostra Sicilia
(Prof. Leandro Janni)
Il Presidente dell’Associazione Archeologica Nissena
(Dr. Antonino Anzelmo)
Il Presidente di Più Città
(Dr. Piero Cavaleri)