I partiti svolgano il corretto ruolo assegnato dalla Carta Costituzionale.

«Alla luce dei drammatici momenti che la popolazione vive, in presenza del coronavirus, si rende ormai assolutamente inaccettabile, per i cittadini italiani, che i Partiti non si diano regole democratiche “per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” come previsto dall’articolo 49 della Costituzione italiana».

Questo l’amaro sfogo del presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi nonché fautore del Movimento “In Europa e Oltreoceano” in merito al comportamento dei componenti la maggioranza di governo che quello dei rappresentanti dell’opposizione, i quali non svolgono esattamente il ruolo loro assegnato dalla Carta Costituzionale.

«Ciò ha finito per travalicare – prosegue Luciani – i principi costituzionali, più volte ribaditi dalla Carta Costituzionale, affinché i Partiti esprimano la volontà degli elettori e che tale volontà complessiva sia rappresentata nel Governo del Paese».

«È inconcepibile che i cittadini continuino a subire la formazione di maggioranze politiche, magari espressione del solo 51% dell’elettorato, che occupano, però, con la loro presenza il 100% nel Governo della Nazione».

«Ciò avviene mentre il restante possibile 49% della rappresentanza dell’elettorato non solo è esclusa, ma, in violazione di ogni logica e interesse della Nazione, finisca per contrastare o impedire l’azione di Governo».

«Con l’aggravante che l’aggregazione maggioritaria, pur di superare la soglia del 51%, si somma in realtà disomogenee con programmi di Governo tra loro diversi. Addirittura, a volte, l’elettorato, sin dall’atto della manifestazione di voto o successivamente ai risultati elettorali, è costretto a “turarsi il naso” accettando alleanze nelle quali non si ritrova.

Tali circostanze avvengono frequentemente, sia quando si realizzano maggioranze parlamentari e ancora più spesso maggioranze assembleari a carattere regionale e in migliaia di Comuni, sinanche nelle Circoscrizioni di decentramento comunale.

Alternativamente a tale stato di cose è ormai necessario, senza se e senza ma, che la rappresentanza eletta partecipi all’azione di Governo in funzione del proprio “peso” elettorale».

«Se nel Paese si riuscirà ad ottenere questo risultato, finalmente in Italia si garantirà un utile confronto tra le rappresentanze di Partito, ai diversi livelli, per concretizzare azioni e programmi di Governo utili al Paese, nelle diverse realtà territoriali».

«Tutto ciò finirà per creare un circuito virtuoso ed emulativo di confronto e utili proposte circa le questioni che interessano la società italiana, valorizzando il ruolo dei Partiti e il loro modo di selezionare i gruppi dirigenti».

«Saranno così marginalizzati o posti al bando della politica e della società civile personaggi improvvisati, impreparati, arroganti e disonesti. Questo squallido aggregato sociale, negli ultimi anni ha progressivamente influito degenerando la politica, le istituzioni e l’apparato amministrativo dello Stato e degli Enti Locali, allontanando sempre più i cittadini dalle Istituzioni. Potranno e dovranno così recuperarsi valide risorse – conclude Luciani – portatrici di valori culturali, ideali e morali, senza i quali non si possono governare le complesse questioni sociali ed economiche del Paese»