Lettera del Commissario Caltagirone a due anni dal suo insediamento
Tutti lo hanno sempre chiamato così: “Un Carrozzone”. Ma in realtà 
come il Grande Carro, è un punto di riferimento irrinunciabile da cui 
partire alla conoscenza di altre stelle,  le “Madonie”.
Sono trascorsi già due anni dal mio mandato di Commissario 
Straordinario di questo Ente Parco delle Madonie, oggi più che mai, 
posso affermare di essere profondamente grato a questo Territorio che 
mi ha accolto e lusingato e che ogni giorno mi ricopre in maniera 
abbondante di attestati di stima che ricevo da parte di molti cittadini.
Un compito non certamente facile il mio, se penso alla pregressa 
pesante situazione finanziaria dell’Ente, ai mancati progetti, ai 
finanziamenti persi e forse anche lo scarso entusiasmo da parte dei 
dipendenti. Ma nessuna Realtà è mai così vera come Essa appare, fino a 
quando non entri nell’animo di chi crede con forza che possa 
realizzarsi un “Cambiamento di Rotta”.


Ed è lì, che allora che abbiamo operato, e continuiamo ad operare, per 
Fare, Creare, Scoprire o forse solamente RI-scoprire il Bello che la 
Realtà madonita offre e racchiude inesorabilmente, come tesori resi 


Sacri nel Tempo.


Questo, è un territorio magico che ti plagia e ti conquista e ne 
rimani incantato fosse solo per quello che la Natura, a piene mani, 
offre.
Il mio operato che deve andare oltre ogni immaginabile certezza, non 
può essere condizionato dalle semplici aspettative, né piegarsi alle 
frustrazioni di debole spessore, né soggiacere a malinconiche 
insoddisfazioni. Il ricevere da parte di questo Ente, è più del mio 
stesso dare e agire.
La formula è semplice: bisogna creare un forte dialogo, aprirsi alle 
Comunità e dare ascolto, entrare nelle loro intime tradizioni per 
esaltarne le peculiarità.
Bisogna collaborare con le Istituzioni per continuare a crescere e 
costruire, tassello dopo tassello, nuovi progetti, come tanti baluardi 
di speranza e di innovazione. Dunque VALORIZZARE e non BIASIMARE!
Oggi, non mi sento, ne preda né predatore, nè vittima né eroe. Con 
umiltà cerco di andare Oltre e sono fiero di quello che fino ad adesso 
“Siamo” stati in grado di produrre e realizzare, in questo 
meraviglioso Parco delle Madonie. Per questi motivi, guardo ancora al 
Futuro, come ad una stella del Grande Carro.
Nel rinnovare il mio rispetto a tutte le Istituzioni, non posso 
tuttavia non affermare che, l’ARTE DI GOVERNARE sta anche nelle 
piccole cose e nei consolidati rapporti umani, in grado di trasmettere 
emozioni e dare il senso di “chi siamo noi” nei rapporti che 
condividiamo.
Grazie Madonie!