Gennaio è il mese della potatura della vite, e questi che vi propongo sono due proverbi siciliani della cultura contadina.
Come dicevano gli Antichi la potatura è da effettuarsi in questo mese in quanto “la puta di innaru inchi lu Vuttaru” e si crede ancora che il tempo più opportuno alla potatura sia quello che passa dal novilunio al plenilunio. Però la saggezza popolare non da grande importanza alla perizia del potatore, infatti un secondo detto dice: “l’asinu puta e Diu fa racina”. Il significato può essere inteso in diversi modi: anche la potatura di un agricoltore poco esperto (asino!) è accettabile dal momento che l’uva la farà Dio. O anche: nessuna vera o presunta bravura del potatore è garanzia di produzione perchè l’uva la fa Dio.
Anche se il potatore inesperto pota senza criterio, Dio fa in modo
che il frutto si raccoglie.
Le modalità di lettura fanno riferimento alla profonda religiosità degli antichi agricoltori che vivendo a stretto contatto con la natura ne comprendevano meglio di altri le varie fasi dei processi produttivi.
Ai tempi nostri, chissà se viene usato con lo stesso spirito. Ma una cosa è certa, l’uva continua a farla Dio!
Nel senso figurativo anche se siamo incapaci la provvidenza fa in modo
che le nostre azioni diano frutto lo stesso.
Giuseppe Mesi
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