E’ in corso la XIX Conferenza Nazionale Piccoli Comuni organizzata dall’ Anci nel comune di Gornate Olona (VA).
Diverse le tematiche affrontate in tre tavole rotonde dove sono intervenuti diversi sindaci, rappresentanti dell’ Anci e diverse sigle importanti come Maggioli , Infratel, Ifel, Poste Italiane e Slow Food Italia.
Si è parlato in particolar modo di controesodo, semplificazioni per i piccoli comuni , status degli amministratori ,fiscalità di vantaggio, servizi associati tra enti locali ,problematiche legate ai pensionamenti di funzionari negli enti locali, eccessive responsabilità per i sindaci, tipicità ed economie locali e diverse altre tematiche che riguardano ogni criticità legata ai piccoli comuni.


Presente anche il governo con il ministro Fraccaro e il sottosegretario Candiani.
Per la Sicilia sono intervenuti il Presidente del consiglio di Anci Enzo Bianco e il vicesindaco del comune di Blufi Lillo Puleo , il quale ha evidenziato in maniera chiara e schietta quanto sia diventato difficile oggi reggere agli schemi burocratici imposti dall’ attuale testo unico (Tuel) ,e come i territori non possano più essere penalizzati da tabelle numeriche che hanno inciso negativamente nei servizi sanitari e viari dei territori, sopratutto su quelli che, come le Madonie, sono stati classificati come aree disagiate.
“Dopo la soppressione degli enti intermediari -continua Puleo- le ex Provincie per intenderci – gli amministratori degli Enti locali siamo diventati unico punto di riferimento per i cittadini ed è quindi indispensabile che lo Stato dia maggiore sostegno e maggiori certezze a tutti gli Enti locali , sopratutto ai piccoli comuni, per permettere a chi amministra di rappresentare degnamente le proprie comunità.”


Un messaggio è arrivato anche all’attuale ministro degli interni , al quale -Puleo – ha ricordato che la sicurezza per gli Italiani riguarda in primis i servizi sanitari e le infrastrutture nei territori, e non si possono usare i numeri a senso unico, poiché -continua Puleo – se da un lato vengono chiusi i punti nascita nei presidi che non raggiungono i 1000 parti all’ anno, dall’ altro lato non si possono applicare le stesse regole sulla sicurezza sui pubblici spettacoli a tutti i comuni in egual modo , insomma ci vuole più equilibrio e meno discriminazioni nei riguardi di chi oggi svolge un ruolo Istituzionale e sopratutto nei riguardi dei cittadini Italiani ai quali devono essere assicurati parità di servizi e diritti in tutto il territorio Nazionale.