AnciSicilia, lettera aperta al Ministro dell’Istruzione

“Le reazioni, i sussulti, l’indignazione, scatenati sabato scorso dalle Sue dichiarazioni sono state un fiume in piena. Infatti, un vivace coro di ribellione ha attraversato il mondo scolastico siciliano, lo stesso che ogni giorno fa i conti con i problemi dovuti agli effetti dello svantaggio di sviluppo dei nostri territori. Non sfugge a nessuno che per le nostre istituzioni scolastiche le risorse educative pubbliche siano inferiori a quelle disponibili per quelle del Nord. Proprio per quelle regioni a cui il Governo sta riservando un’accelerazione del regionalismo rinforzato, puntando sulla scuola e sulla sanità e scardinando il valore solidale e unificante del welfare del nostro paese. Un’idea che ancora una volta avvantaggia di più le risorse educative di chi ha più introiti fiscali.”.
Inizia così la lettera aperta, firmata dal presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, in risposta a quanto affermato nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il quale, dopo una visita ad una scuola di Afragola, in provincia di Napoli, ha spiegato ai giornalisti che “alle scuole del Sud non servono più fondi, ma più impegno”.
“In questo modo – continua Orlando nella lettera – risulta pesantemente indebolito il principio costituzionale dell’uguaglianza, in questo caso il diritto allo studio, che andrebbe garantito uniformemente da Bolzano a Capo Passero. A lei, Signor Ministro, non saranno sfuggiti i dati del rapporto SVIMEZ 2018, in cui si rileva che solo il 4,7% dei bambini del Sud tra 0 e 2 anni fruiscono di servizi educativi, contro il 16 % dei bambini del Nord e il 18,3 % di quelli del Centro. E ancor di più non Le sarà sfuggito l’allarmante divario per il tempo prolungato, che raggiunge il 45,6 % al Centro Nord, contro il 7,2 riservato alla scuola siciliana con un evidente impatto sia sul percorso formativo degli studenti che sulle dinamiche familiari e sociali . Dinnanzi a queste ingiuste differenze, negare l’esigenza di ulteriori risorse umane e finanziarie limitandosi a chiedere a dirigenti, insegnanti e collaboratori scolastici un generico maggiore impegno ci è sembrata una offensiva sottovalutazione del problema. Ci è parso, inoltre, di cogliere indifferenza verso l’impegno forte e quotidiano per garantire contesti di crescita e opportunità formative di buona qualità a fronte di tante disuguaglianze. Piuttosto che scuse i comuni e le scuole di Sicilia attendono proposte e misure concrete .

Redazione

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