Si sono conclusi i lavori della kermesse nazionale organizzata da Mareamico, iniziata giovedì 11 ottobre 2018, all’hotel Costa Verde di Cefalù, con il convegno sul tema “Sfruttamento dell’energia pulita dal mare: il caso dello stretto di Messina”.

Ai lavori condotti da Leonardo Damiani del Politecnico di Bari è intervenuto Roberto Rossetti, del GECO Group e Comitato Scientifico Mareamico, il quale si è intrattenuto a lungo sullo sfruttamento dell’energia pulita dal mare dello stretto di Messina; infatti le tecnologie per la conversione di energie da fonti marine in energia elettrica – in particolare quelle che sfruttano il moto ondoso e le correnti di marea – sono pronte a entrare nella fase conclusiva del loro sviluppo.

La consistente energia delle correnti dello Stretto di Messina e l’enorme volume di acqua in transito non potevano non destare interesse ai fini della produzione di energia pulita e a basso costo.

Su tale tema si sono intrattenuti a lungo anche Mario Pagliaro del CNR e Gianmaria Sannino dell’ENEA.

Giuliana Mattiazzo, del Politecnico di Torino, ha riferito a lungo circa l’attività svolta a Pantelleria per ricavare energia dalle onde marine.

Calogero Burgio si è intrattenuto circa l’attività svolta quale legale rappresentante dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, evidenziando anche i vincoli che legano la ricerca ai risultati attesi e al vantaggio economico.

I relatori hanno convenuto che in questa direzione bisognerà fare ulteriori passi avanti e rendere vantaggioso questa fonte di energia.

Per tali motivi tutti sono convenuti sull’esigenza di continuare gli studi della sperimentazione della consistente energia delle correnti dello stretto di Messina.

Le conclusioni sono state affidate al professore in meteorologia Franco Prodi, il quale con un interessante intervento ha dimostrato, anche attraverso filmati, come avvengono gli studi e le rilevazioni in campo meteorologico, particolarmente nel Mar Adriatico. In tal senso lo stesso ha auspicato un percorso comune nel campo della meteorologia tra i paesi rivieraschi del nord Africa, dal Marocco, alla Tunisia, alla Libia e all’Egitto. In tal senso il lavoro comune nel campo dei cambiamenti climatici e della meteorologia può e deve diventare uno strumento di lavoro e di concordia tra i popoli del Mediterraneo.

Alle ore 13,15 il Presidente di Mareamico, Roberto Tortoli, ha concluso i lavori della kermesse ringraziando tutti coloro i quali hanno contribuito nel passato e nel presente, sia a Cefalù che in Sicilia, a consentire che la manifestazione si potesse realizzare nel migliore dei modi.

Ha concluso pertanto con un arrivederci ai comuni della fascia costiera del Tirreno e a quelli delle altre realtà siciliane, che molto probabilmente vedranno nuovamente l’anno prossimo Mareamico in Sicilia.
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