Punti nascita e la dura(e assurda) logica dei numeri

Dopo la chiusura del reparto di Petralia Sottana, un altro centro del territorio rischia di veder svanire la possibilità di far nascere bambini sul territorio della alte e basse Madonie. Stiamo parlando del reparto dell’Ospedale Giglio di Cefalù e la notizia arriva dallo stesso sindaco della cittadina che, a seguito di un colloquio telefonico intercorso, nel pomeriggio, con l’Assessore Regionale alla Salute, dott. Ruggero Razza, questo ha confermato la predisposizione da parte degli Uffici del decreto per la chiusura del punto nascite di Cefalù, dietro tassativa indicazione in tal senso, da parte del Ministero della Salute. Al contempo, l’Assessore ha manifestato la Sua riluttanza nell’assumere una tale iniziativa, e l’intendimento a non procedere alla firma, nelle more di individuare ogni possibile soluzione.
La notizia è stata dunque divulgata dalla stesso primo cittadino e, da tale posizione si cerca di sovvertire tale decreto, con l’imminente incontro dei sindaci del territorio e, tentare di pressare gli organi competenti a fare un passo indietro e tornare sulle proprie posizioni, visto che il problema può solo peggiorare l’attuale situazione che gravità nel bacino d’utenza e prendendo atto che, le partorienti per raggiungere il punto nascita più vicino così’ facendo, devono recarsi ora presso la struttura di Termini Imerese, non semplice soprattutto per chi deve percorrere circa 90 km per chi arriva dalla Alte Madonie.
Ad oggi il centro nascite di Cefalù ha unità operativa di ostetricia e ginecologia efficiente con un servizio di pediatria che offre assistenza specialistica sia in regime ambulatoriale che in regime di degenza e garantisce le urgenze ostetriche e ginecologiche con turni di guardia attiva 24 ore su 24. Inoltre nell’ambito dell’assistenza al parto spontaneo è attivo anche il servizio di parto analgesia 24 ore su 24. Nonostante tutto questo, negli ultimi anni la paventata chiusura e una politica denigratoria, hanno fatto si che molte partorienti abbiano preferito andare a Termini Imerese o a Palermo perché convinte che il reparto non sia più efficiente e sia carente di personale. Ma tutto questo è falso, come sottolinea il M5S.
Questo potrebbe essere un’altra sconfitta per l’intero territorio che ormai vive nell’abbandono totale dello Stato e della Regione e così facendo le problematiche possono solo aumentare e sviare sempre di più da una realtà che è cambiata da qualche anno in qua.

Antonio David

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