I tagli della Finanziaria mettono in ginocchio i Forestali

Anni che passano e problemi che si ripresentano per la precarietà siciliana. Potremmo dire stessa spiaggia e stesso mare dunque, senza nessun cambiamento paventato o programmato come volevasi in campagna pre-elettorale e, dove anche alcuni sindacati di base continuano ad avallare ciò che il governo regionale sta attribuendo ai lavoratori siciliani e predicare pazienza. Si conoscono bene le situazioni di cassa e di burocrazia regionale, ma certamente i lavoratori non possono essere contenti di questa situazione di stallo che si ripresenta puntualmente ogni anno e,seppur ci possa anche essere la fiducia al governo Musumeci, ora i lavoratori non hanno la pazienza di aspettare.
Riforma del comparto che ad oggi non si conosce, stipendi che si attendono a giorni (dopo suppliche e incontri) e avviamenti che ancora non si conoscono nè tempi nè modi, soprattutto dopo le belle parole dettate da Musumeci (nessun riposo per i forestali) e dallo stesso assessore Bandiera che, agli inizi aveva dettato 151 giornate per tutti. La finanziaria mette in atto gli ennesimi tagli di una crisi che ormai è all’ordine dei giorni e degli anni, con il Dpef bocciato e di una maggioranza che vacilla, con screzi tra Musumeci e il M5S e, con deputati che si spillano e si contendono quel poco che rimane con dibattiti su situazioni che dovrebbero trovare una quadratura per arginare i problemi dei siciliani.
Per il settore Forestale non sono bastati gli incontri che tutte le sigle sindacali hanno avuto con il governo. La situazione rischia di aggravarsi se dovessero essere confermate in aula le previsioni del bilancio e della finanziaria regionali, esitati dalla Giunta. A questo si aggiungono i tagli di bilancio e finanziaria che non consentirebbero lo svolgimento del 50% delle giornate di lavoro per i forestali e per i lavoratori degli enti di servizio. A questa presa d’atto i sindacati Cgil,Cisl e Uil hanno già dichiarato la mobilitazione della categoria dei lavoratori per giorno 11 Aprile. I lavoratori d’altro canto hanno ragioni da vendere e questa situazione rischia seriamente di vedere un film già visto, non è tollerabile visto i cambiamenti ai vertici regionali in aggiunta al fatto che tanti forestali iniziano a prendere posizione sul fatto che l’attuale governo è uguale al passato e, certamente vista l’attualità, chi può dargli torto ?

Antonio David

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