PAUSE IN-TIME è l’esposizione personale e narrativa di Luca Pantina, organizzata dal Museo Mandralisca insieme all’Assessorato alla cultura del Comune di Cefalù. Un percorso diffuso che si sviluppa tra il Museo Mandralisca e l’Ottagono di S. Caterina. La presentazione avverrà il 22 Marzo 2018 alle 17.30 nelle sale del Museo Mandralisca, luogo dove sarà allestita la sezione grafica della mostra. Il Museo come accade già da alcuni anni, apre all’arte contemporanea, un modo per far dialogare il passato, rappresentato dalla collezione permanente con artisti contemporanei che dentro il museo trovano occasione di crescita e di scambi culturali con un passato sempre PRESENTE. PAUSE IN-TIME titolo simbolico per le due esposizioni, collocate volutamente in due luoghi differenti. PAUSA, in inglese PAUSE, interpretata come intervallo di silenzio che si fa parlando: per Luca il silenzio è la riflessione, la meditazione, la preghiera, l’ascolto, la natura, la sua Castellana, la Spagna e Siviglia, il Giappone, il suo viaggio, il suo andare e ritornare, la parola è il suo linguaggio artistico; è la scultura, è la pittura, la performance, è muovere il suo corpo e creare, è respiro è plasmare i materiali con cui realizza le sue opere, nelle quali ogni volta trasferisce vita, eros e thanatos, luce e ombra, natura, cultura, significati e significanti di un Universo in movimento che egli osserva; direi, per citare il titolo della mostra, un universo IN-TIME – intimo. La mostra, nelle due prestigiose sedi espositive cefaludesi, presenta le opere che l’artista ha realizzato durante vari anni e che sono sintesi delle sue prospettive del mondo: “una prospettiva rovesciata”, in un certo senso, che fa dello spazio un orizzonte d’attesa e un corpo che imprime il Verbo nel silenzio del vuoto della forma che reclama (R. Giudice, 2015, su Christusimpuls, opera in mostra). Le Pause In-time di Luca sono specchio del suo essere artista che, oggi più di ieri, torna nella sua terra di origine ed apre al pubblico la sua intima prospettiva del mondo, dei popoli che migrano dentro e fuori i confini dell’Io; Pantina ricerca la verità, il senso dell’essere su questa terra che si perde nella ”selva“ oscura dei my totem requiem for symbols (opera in mostra), una produzione sul tema del sacro nell’età della tecnologia; uno studio di quel che resta oggi del sacro e una rappresentazione dei modi in cui i simboli vogliono parlarci tra le nebbie e il frastuono dell’era attuale. Segni contemporanei rivolgono lo sguardo a un infinito che l’artista mai smetterà di ricercare. Pantina, con l’installazione sonora My Totem, vuole invitare lo spettatore perché viva una particolare esperienza, tra i mezzi elettronico-spirituali e il nuovo totemismo tecnologico, ognuno cercando il suo proprio totem. La musica è dello scrittore e musicista catanese Carlo Guerrera con il quale già da anni è nata con Pantina una collaborazione. Un percorso sensoriale che avvolgerà idealmente tutto l’allestimento delle dodici sculture – My Totem – in mostra all’Ottagono, nelle quali l’artista fa riferimento alle nuove tecnologie, poste in relazione con temi spirituali propri della Nuova Era. La mostra PAUSE IN-TIME è per l’artista, dunque, una riflessione intima che si compone dei suoi lavori in uno spazio e tempo nuovi, nella città di Cefalù guardando “L’arte come forma di meditazione”,infatti, titolo della tesi del dottorato di ricerca che ha conseguito nel 2017. Titolo accademico raggiunto con Menzione Internazionale presso il Dipartimento di Disegno della Facoltà di Belle Arti (Facultad de Bellas Artes) all’Università di Siviglia. Nella stessa Facoltà è stato assistente onorario per l’anno accademico 2014/15.

Rosalia Liberto