Siamo arrivati alle porte della fine dell’anno ed è tempo di bilanci per chi vuol farli, ma anche chi non vuole deve comunque fare i conti con un passaggio simbolico al quale non ci si può sottrarre con più o meno consapevolezza.
Tra le tante cose a cui pensiamo nel passaggio da un anno all’altro è se siamo stati bene, se è stato un’anno gioioso o doloroso, se gli eventi sono stati gentili, se abbiamo saputo usare bene i nostri talenti e le nostre virtù, l’amore, il lavoro, le amicizie, sono il cibo di cui si nutre la nostra quotidianità .
Guardandoci in giro e dentro l’anima, sicuramente siamo felici di alcune cose, meno di altre mi è venuto in mente Giordano Bruno ed i suoi slanci pieni di furore, guai se mancassero nella vita di ognuno di noi, gli slanci rendono la vita piena di significato, ne danno un senso. Giordano Bruno, sosteneva che era utile una riforma morale capace di allontanare i simboli e i culti negativi che infestano l’animo umano, primo fra tutti l’accidia , il peggiore tra i vizi che un uomo possa avere. Se la laboriosità della mente e del corpo avvicina attraverso l’intelligenza e la volontà l’uomo al creato e al suo creatore, il non far nulla, l’ozio e la rassegnazione fanno rassomigliare l’uomo ad un bruto ad una bestia, intesa nel peggiore dei termini.
Dunque sicuramente tra gli elementi da considerare nella nostra bilancia è quella di verificare se siamo state persone che hanno agito, se ci siamo soltanto limitati a subire o adattarci senza imprimere la nostra significativa azione nelle cose, sia nella vita privata che in quella politica dove rilevante è saper prendere delle decisioni, perchè come qualcuno scriveva, se esiste ancora, la prostituta per strada, il povero che mendica, il bambino che chiede aiuto è perchè non esiste ancora un’adeguata politica d’intervento che abbracci a 360 gradi i reali problemi che attanagliano la nostra società.
Stare a guardare o aspettare che altri se ne prendano cura è sbagliato, come se a ciascuno di noi toccasse solo un’orticello da curare, il resto la cosa pubblica non è “cosa” d’altri, ma di tutti, ecco perchè dobbiamo continuare ad indignarci se qualcosa non segue la strada giusta, e non limitarci solo a lamentarci, ma imparare a fare qualcosa, essere goccie come diceva Padre Pino Puglisi.
Marquez, in una bellissima lettera ci ricorda alcune cose semplici ed importanti per stare bene, che mi piace condividere con tutti voi, ricordarsi che il domani non è assicurato a nessuno, giovane o vecchio, non aspettare domani per dire che vuoi bene a qualcuno, non aspettare potresti pentirti per non avere concesso un sorriso, un abbraccio, un bacio. Stai vicino a chi ami e prenditi il tempo per dirgli “mi dispiace” “perdonami” , “grazie” “scusa”. Nessuno verrà ricordato per i suoi pensieri segreti, chiedi a colui in cui credi di darti la forza e la saggezza di saper stare nel mondo con passi umili e gentili.
Essere boriosi non produce nulla di buono, essere sempre in vetrina senza esserti sporcato le mani aiutando chi ha bisogno non ti ha reso un uomo migliore. Un grazie a chi vive nella semplicità ed opera bene nel proprio piccolo, grazie ad ogni bravo medico, insegnante, operaio, panettiere, operatore ecologico, avvocato, notaio, giornalista etc…insomma chiunque o nel pizzo di una montagna o in una grande città che con passione porta avanti il suo onesto lavoro, non si gira se trova lo sguardo di qualcuno in difficoltà, non mostra arroganza e presunzione, grazie a chi sa vivere, a chi diffonde cultura, a chi sorride spargendo luce di buoni propositi.
Buon anno a tutti, buon anno Madonielive, e ai suoi lettori, a ciascuno la sua bilancia di pensieri.