Due le uscite pubbliche – il 18 gennaio al cinema “Politeama Multisala” di via Emerico Amari, a Palermo, e il 5 febbraio al cinema “Supercinema Multisala ed Excelsior Bagheria” di via Cara 123, a Bagheria – che dovranno vedere passare al vaglio degli spettatori il lungometraggio “Vork and the Beast” di Fabrizio La Monica. Un fantasy girato nell’hinterland palermitano in un’ambientazione piena di magia. A produrlo la neonata “Kàlama Film”, nuova casa di produzione cinematografica siciliana indipendente a cui hanno dato vita Fabrizio La Monica, Ferdinando Gattuccio e Samuele Lindiner. Tre distinte personalità, tre modi di intendere il cinema, ma unica la voglia di mettere a frutto la propria esperienza per costruire qualcosa di diverso, una realtà che possa veramente differenziarsi ed essere uno dei fiori all’occhiello di Palermo e della Sicilia, realizzando i sogni di chi crede che il cinema possa e debba dare ancora tanto.

Ed è proprio “Vork and the Beast” il lavoro che fa da apripista ai tanti altri già in cantiere, progetti che puntano a partecipare alle grandi produzioni, dando spazio e respiro ai talenti siciliani grazie anche a strumenti come la tax credit.

«Il mio lungometraggio esce dopo 3 anni di lavoro – spiega Fabrizio La Monica – ed è un film nuovo per la Sicilia. Si tratta di un fantasy, genere che nei circuiti indipendenti non é mai stato realizzato. Almeno a Palermo. Questo è per me anche un evento perché significa creare qualcosa di magico, fiabesco, una sfida. Magari servirà a dare il via a questo filone nelle produzioni siciliane. Nasceva come corto ma, dopo le riflessioni e i suggerimenti di molti, ho deciso di andare avanti. Quello che è venuto fuori è un vero e proprio film della durata di 95 minuti».

Favolosi, inimmaginabili i panorami che fanno da sfondo al primo lungometraggio della Kàlama. A prima vista potrebbero sembrare geograficamente lontanissimi da noi, mentre sono molto ma molto vicini, essendo stato girato nel palermitano, tra San Martino delle Scale, Bagheria e Palermo. Nel cast – oltre agli stessi La Monica, Gattuccio e Lindiner – anche Ninni Motisi e la giovanissima Gloria Abbate, neanche 10 anni, che farà parlare tanto di se. Poi anche Cinzia Freres, Alessia Perdon, Serena Lupo, Alessia Di Fiore, Caleb Pinello, Mattia Cannizzaro, Roberto Ardizzone, Marco Cannilla, Piero Caronna, Fabio Culmone, Francesco Gallo.

«Siamo tra i boschi, le caverne, i fiumi e le cascate. Una ricerca che ha puntato anche a valorizzare la nostra bellissima Isola. Siamo veramente contenti del lavoro realizzato. Appena sarà in giro nelle sale siciliane – aggiunge La Monica – e, spero, anche in quelle del resto dell’Italia, cominceremo a lavorare sull’altra sceneggiatura che curerà Lavinia Pinello. Sarà un film drammatico, ambientalo sempre in Sicilia. E’ la storia di un uomo che entra in contatto con una situazione problematica da risolvere e che, pur di trovare la soluzione, rovinerà la sua e altrui vita. Non posso dire altro, ma solo che si tratterà di un film corale, anche con una parte abbastanza divertente».

Un lavoro di squadra è quello che intendono portare avanti i tre soci della Kàmala Film, ognuno dei quali avrà un ruolo ben specifico.

«Io mi occuperò del piano imprenditoriale – afferma Samuele Lindiner – per dare modo a tutti noi di presentarci nel mercato a pieno regime. Vogliamo far conoscere un aspetto di questo mondo che solitamente è per pochi. Punteremo molto anche sulla formazione, infatti ben presto partiranno dei corsi che daranno modo di accedere con tutte le carte in regola a questo mestiere professione. Professionalità, dunque, a 360 gradi per produrre qualità».

Senza dimenticare l’aspetto economico, ostacolo davanti al quale ci si ferma se non si hanno le spalle coperte da un portafoglio di tutto rispetto.

«Quello che ci caratterizza – dice in conclusione Ferdinando Gattuccio – è il fatto che prima abbiamo portato a compimento il lungometraggio, poi abbiamo creato la casa di produzione. Abbiamo pensato che fosse normale avere in prima battuta il progetto. Diversamente da quanto succede troppo spesso, presentando il contenitore e poi aspettare di avere come riempirlo. Quello che farò io è trovare la strada per districarsi nel complicato mondo fiscale. Accedere, come dicevamo prima, alla tax credit, fondamentale per chi vuole investire. Il nostro approccio sarà mirato alla qualità, unendo il know how che ci viene dall’esperienza alla concretezza dei piedi per terra. Lancio anche un appello e dico a chi vuole mettersi in gioco che, se avete in mano la sceneggiatura di un corto, fatela crescere e poi portatecela. La valuteremo insieme e, se varrà, faremo di tutto per concretizzare il sogno. Non ci sarà improvvisazione o approssimazione, ma solo approccio serio alla produzione cinematografica, industria meravigliosa che può dare ancora lavoro a tanti, ma solo se frutto di sinergia».

Una vera e propria fucina culturale e artistica, dunque, pronta ad accogliere quanti credono di avere le qualità per entrare a fare parte del dorato mondo del cinema.