Sempre più sommersi da immagini televisive che propongono scenari desolanti, di violenza, cattiveria, da un lato e storie di difficoltà dall’altra, vorremmo non accendere più la televisione, ogni giorno sentiamo il peso di disastri che circolano nel quotidiano vivere. Difficoltà generate da situazioni varie nella vita, perdita del lavoro, mal di vivere. Ultimamente anche la natura ritorna a farsi protagonista negativa attraverso terremoti, valanghe di neve, eventi eccezzionali non prevedibili che hanno annientato la vita di molti, trasformato la vita di altri per la perdita dei familiari, della propria casa, delle proprie cose, dei propri sogni. Improvvisamente ci si accorge di non avere nulla, si scopre il senso di precarietà che accompagna la vita, la fragilità dell’essenza stessa dell’esistenza. In questo scenario doloroso, si distingue il lavoro prezioso e puntuale degli uomini della protezione civile, i vigili del fuoco , i volontari accorsi da tante parti d’Italia nel recente terremoto dell’Abbruzzo. Tutti loro in questa circostanza si sono distinti per l’impegno, il senso del dovere e l’attenzione alle persone in difficoltà con una preparazione professionale ed umana che merita di essere attenzionata e che ci fa riflettere su quanto importante sia svolgere il proprio lavoro con correttezza . Si è attivata una macchina importante della solidarietà, un impegno etico sociale a favore di chi era in difficoltà, cos’è la solidarietà? Un atteggiamento di benevolenza e comprensione teso a venire incontro alle esigenze ed al bisogno di qualcuno. La solidarietà è legata ad una morale, la morale che ben si dica è un’istinto, sostengono i biologi. L’istinto di solidarietà ha favorito la conservazione della specie. Perchè ci sia solidarietà ed altruismo occorre avvicinarsi agli altri per il bene altrui senza tornaconto personale, l’altruismo e solidarietà richiedono un’anima capace di empatia, ascolto, rispetto dell’altro. Recuperare la morale che in molti è sbiadita è un monito per ricordarci di “restare umani” avrebbe detto in altri contesti, non meno drammatici, l’attivista Vittorio Arrigoni. La nostra storia evolutiva ha dimostrato che senza cooperazione non ci sarebbe stato progresso. Occorre ricercare il “senso nel quotidiano”, occorre una rivoluzione morale, che educhi al senso del dovere, alla correttezza delle azioni senza ricerca di vantaggi personali, che portano a costruire case dove non si devono costruire, a elargire denaro laddove non serve e a farlo mancare dove serve, a non rispondere in tempo alle richieste d’aiuto a sottovalutare i segnali di pericolo . Serve responsabilità, una buona dose di equilibrio ed un senso di realtà per capire con chiarezza ciò che và fatto e e ciò che và evitato. Le cronache dei giornali hanno dato molta enfasi allo sconforto delle famiglie, l’onda emotiva ha toccato i cuori di tutti, impossibile rimanere insensibili al dolore urlato attraverso le forte immagini che ci hanno raccontato la fine di tante speranze, la perdita di legami forti, uno scossone forte alle coscienze, un volere ricordarci quali sono davvero le cose importanti che contano nella vita. Seppellito dalla valanga di neve che ha travolto l’albergo di Rigopiano il 18 gennaio scorso, un superstite racconta di essere stato salvato da due vigili del fuoco e che dopo averlo preso tra le loro braccia per riscaldarlo un po’, gli hanno dato un tè caldo, l’uomo in un’intervista dice che quel tè e quelle braccia se li ricorderà per tutta la vita, gli occhi e le parole di quegli uomini che lo hanno ridato alla vita. È poi ci sono i racconti dei due fidanzati che si sono dati forza tenendosi per mano sotto la neve, ed ingoiato un po’ di neve per tenersi in vita. Impossibile rimanere senza parole dinnanzi a tutto ciò. Le storie da raccontare tante quante i noccioli di un rosario tra le mani, apparentemente uguali e pur diversi. Tutto diventa improvvisamente superfluo, il senso della vita resta la vita stessa, i legami più cari che potresti perdere.I n un film ricordo di avere sentito che le cose cattive accadono per risvegliare il mondo sordo degli umani, si frantumano specchi e vite perchè ciascuno di noi impari ad averne cura e a prendersi cura di se stesso e della collettività, immagine sconfortante, ma spesso troppo reale per non pensarla come vera. Il mondo non finisce nella porta della propria casa, la solidarietà deve continuare.