Il premio ‘Rosa Balistreri e Alberto Favara’ nasce per ricordare due importanti personaggi della cultura popolare. “Favara, noto per la realizzazione del “Corpus”, la più ricca raccolta di canti popolari, a cui tutti i gruppi e i cantanti di musica folk hanno attinto e Rosa Balistreri, una delle espressioni più “forti”del canto come espressione sociale degli anni 70”, spiegano gli organizzatori.
Organizzata dall’Ass. Conca d’Oro e dal Comune di Petralia Sottana quest’anno la giuria presieduta dal giornalista Rai, Mario Azzolini(che ha anche predentato la serata) ha premiato:

Pippo Pattavina

Artista d’antico palpito; ha cavalcato con bravura e maestria gli anni d’oro del Teatro Stabile di Catania cimentandosi, protagonista, in ruoli d’ alta levatura espressiva. Dotato di un talento polìtono ed agile comunicatività, ha sempre versato il suo estro artistico nel repertorio sia classico che moderno, variando con rigore e senza affanni dalla commedia tout-court alle rappresentazioni di drammatiche sequenzialità.
Immenso il suo contributo attoriale per i grandi autori del teatro siciliano.

Compagnia di canto popolare Favarese

Il lungo e appassionato impegno di ricerca e di diffusione del canto popolare siciliano si è di recente arricchito, da parte della Compagnia, di un lavoro tanto particolare quanto prezioso per il recupero delle tradizioni: la “musica dei saloni”… dei barbieri di passata e per i giovani, sconosciuta memoria. Esegetico il titolo: Barberìa, è un’opera insigne che, grazie a Maurizio Piscopo (attento leader storico) e ai suoi virtuosi esecutori, sta riscuotendo ampi e lusinghieri consensi a livello regionale, nazionale e…chissà poi!
Il prossimo 8 gennaio il gruppo sarà ospite a Domenica In su Raiuno.

Elvira Terranova

…hoc satis dictum est!… Infatti che dire di più della giornalista di Andkronos Elvira Terranova insignita della medaglia d’oro al valore civile dal Presidente della Repubblica Italiana. Che dire quando coraggiosamente riuscì a salvare decine di profughi da un barcone incagliatosi tra gli scogli accidentati della “assediata” Lampedusa! Particolare toccante, un bimbo nigeriano di quattro mesi abbandonato, che la Terranova salvò e riconsegnò alla madre disperata, convinta d’averlo perso. Premi e riconoscimenti nazionali e internazionali potrebbero mai bastare ad una donna che (grazie a Dio!…) ci ha reso orgogliosi di essere siciliani?

P. S. Elvira è di Licata come lo era Rosa.

Giorgia Butera

Quando, sorpreso, lessi il suo profilo professionale, mi è subito venuto in mente il passo di un libro della scrittrice londinese Zadie Smith che diceva: “I veri sociologi non sono quelli che trattano l’essere umano solo in senso teorico, ma coloro i quali traducono una vocazione in azione”… per dar voce e supporto alle classi degli oppressi e degli sconfitti. Giorgia, figlia eletta di “Angeli”…operatori culturali panormiti, ha tradotto la sua nobile vocazione di sociologa in un vero e profondo atto di fede; lo testimoniano i suoi scritti, le sue costanti iniziative, i suoi incontri e a volte i suoi scontri. Splendide sono le immagini che la ritraggono in posti alieni con donne e bimbi di colore. Sempre dalla parte dei perdenti o di quelli che da una vita si sono accontentati di poco perché abituati a non avere nulla!…umiliati e affossati nell’ignoranza e nella rassegnazione dove nessun avvenimento più li scompone forse perché non riescono nemmeno ad immaginarlo. Quale migliore riconoscimento legare l’impegno della Butera alla figura della Balistreri donna sola e indifesa che dalla natura ebbe il sacro dono del “canto”, ma che dalla vita poi non ha avuto tanto.

I Vigili del fuoco

…e quando passano i cuori infiammano… Ero appena un ragazzino quando giusto per il tramite di una canzone conobbi chi fossero. Abitavamo allora in un’antica contrada della città dove, tranne la processione del venerdì Santo, non accadeva mai nulla! Avvenne nel dopoguerra quello che fu definito il “Sacco di Palermo”, allorchè una dissennata operazione urbanistica trasformò la mia verde e serena contrada in una disordinata periferia della nuova metropoli! Avvenne così che la “Felicissima Urbe” si scopriva sporca, rumorosa e caotica, “una prigione senza le sbarre” la definiva mia madre; pochi furono i corpi-civili che assicuravano fiducia e sicurezza, prima fra tutti il corpo dei Vigili del fuoco.
Senza volere andare troppo indietro nel tempo, la memoria mi porta al terremoto nella valle del Belice, alla tragedia di Montagna Longa e di Ustica, mi porta in Irpinia in Umbria, ad Amatrice… e ancora a Chernobyl, all’Undici Settembre, al barcone di migranti ad Augusta in cui persero la vita 700 persone! In queste oasi del dolore chi se non i prodi e valorosi “Pompieri” che con totale spirito di sacrificio e abnegazione per salvare l’impossibile rischiavano la vita, anzi alcuni addirittura la persero. Il grande poeta Gabriele D’Annunzio diceva: “C’è un corpo dello stato al quale ognuno guarda con speranza e riconoscenza: I Vigili del Fuoco!” Quale migliore epilogo.

Adriana Cordova

Ordinaria di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica presso la scuola di medicina dell’Università di Palermo, la dottoressa Cordova è la prima donna della storia ad essere eletta a presiedere e a guidare una società chirurgica.
Autrice di numerose tecniche operative personali le cui pubblicazioni hanno avuto favorevoli riscontri in autorevoli riviste scientifiche internazionali.
La sua nomina, oltre il riconoscimento professionale, assume un particolare significato sociale in quanto verte a superare le differenze di generi nel campo della scienza medica. Come nobile ed ennesima iniziativa della esimia Dottoressa è da marcare l’annuale organizzazione del “Bray Day” a Palermo, dedicato alle donne operate al seno.

Eleonora Lombardo

Laureata in lettere antiche all’Università degli studi di Palermo, la prof.ssa Lombardo ha conseguito in seguito il master in “Teoria e tecnica della narrazione” presso la scuola Holden di Torino diretta da Alessandro Baricco.
Autrice di vari radiodrammi tra cui “La vita non è una cosa seria” andato in onda su Rai Due, ha lavorato per la trasmissione “Trame” nella storica sede Rai di Torino. Assistente alla drammaturgia per lo spettacolo “Cani di bancata” di Emma Dante, è valida collaboratrice, ghost writer, del quotidiano “La Repubblica”.
Il suo racconto “Dormono senza saperlo” è stato pubblicato dalla Azimut editori.