Il Museo Civico di Castelbuono ha il piacere di ospitare all’interno del Castello dei Ventimiglia il concerto del cantautore siciliano Alessio Bondì, terzo appuntamento del ricco programma della stagione concertistica 2016 dedicata alla musica contemporanea (pop, indie, rock, classica) con il coinvolgimento di alcuni dei più interessanti artisti della scena nazionale e internazionale invitati ad esibirsi nei suggestivi spazi del castello medievale sede del Museo.
L’autore palermitano, classe ’88, già vincitore del Premio De André, ha esordito con il suo primo album, Sfardo, un disco ispirato, dieci canzoni di una grazia cruda e meravigliosa.  Alessio Bondì è un autore di razza, la sua scrittura è meticcia: nasce da radici folk e si mescola con i ritmi contemporanei e il suono esotico della lingua natia, il dialetto palermitano. Un autore dal sangue misto, insomma, che non a caso è stato definito una via di mezzo tra Rosa Balistreri e Jeff Buckley. Nel suo mondo musicale vivono atmosfere profonde e dolci, poetiche e surreali, dipinte da un blues primordiale e da un folk intimo. Le sue esibizioni sono essenziali, nude, trascinanti: chitarra, voce, cuore e ossa, un viaggio su una terra nera di malinconia, dentro un’anima gioiosa e timida. Tra i temi più ricorrenti del suo lavoro ci sono l’infanzia, il racconto della terra lontana, la nostalgia. I brani che compongono l’album, pur diversi tra loro, si caratterizzano per la cifra stilistica dell’autore oltre che per la naturalezza della sua interpretazione.
La sua scrittura, autentica per il linguaggio scelto, fa di Bondì un musicista atipico, artisticamente apolide, con alle spalle una ricca esperienza di concerti; si è già esibito in giro per l’Europa (Berlino, Parigi, Barcellona), in Georgia. Inoltre, ha già ricevuto importanti riconoscimenti sul territorio nazionale con il Premio De Andrè e la Targa Siae al Premio Andrea Parodi. Alessio Bondì è un artista ambizioso, che ha cercato a lungo la forma adatta per le sue canzoni e che, per paradosso, l’ha trovata solo dopo averle spogliate di ogni fronzolo. E come l’autore, hanno trovato casa nella melodia (e nella lingua) nativa, la più ingenua, proprio come il titolo del celebre brano dei Talking Heads, “This must be the place (naive melody)”.
L’album è stato registrato a Palermo presso gli 800A Studios, prodotto da Fabio Rizzo (già al lavoro con Pan del Diavolo, Dimartino, Waines) e missato da Fabio Rizzo e Francesco Vitaliti. E’ stato masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Studio Recording.

Calendario dei Concerti 2016 al Museo Civico:
23 aprile | Angelo Sicurella e Igor Scalisi Palminteri
30 aprile | Herself + Ulan Bator
4 giugno | Alessio Bondì
18 giugno | MNTY
16 luglio | Sergio Beercock
Oltre alla collezione permanente, al Museo Civico è inoltre possibile visitare la mostra “Tra i sentieri dei Ventimiglia” con opere di Mimmo Cuticchio, Tania Giordano e Laboratorio Saccardi, a cura di Laura Barreca e Valentina Bruschi (fino al 17 luglio 2016).