Il Consiglio comunale è chiamato a votare la prossima settimana il nuovo contratto di servizio tra il Comune e Amat che, a mio avviso, prevede alcune clausole assolutamente illegittime. In particolare gli articoli 13 e 14 introducono la tarrifazione a pagamento delle Ztl, indicate nel contratto come strumento per garantire un’entrata tariffaria utile per coprire i costi di gestione del tram. L’introduzione delle tariffe relative alla Ztl, attraverso il loro accertamento e la loro riscossione, sono affidati, a mio avviso in modo illegittimo, all’Amat. La legge, invece, attribuisce all’esclusiva competenza del Consiglio la possibilità di introdurre tariffe, attraverso un apposito regolamento, da somministrare in relazione alla fruizione dei servizi pubblici locali.
Le tariffe per la fruizione del tram non sono mai state introdotte dal Consiglio comunale che, dunque, non le ha mai regolamentate. Inoltre, secondo le norme di contabilità, una volta introdotte le tariffe le stesse devono essere inserite nel Bilancio di previsione dell’ente. Sennonché il Bilancio “di previsione” 2015 non si occupa delle tariffe delle Ztl e non ne prevede né le entrate né le uscite. In mancanza di questi atti, propedeutici e preliminari, obbligatori per legge e posti a tutela del cittadino che deve conoscere anticipatamente quali sono le tasse che dovrà pagare, l’Amat non potrà imporre tariffe Ztl a pagamento. Qualsiasi cittadino o associazione, pertanto, potrà contestare facilmente questo provvedimento e in sede di impugnativa l’Amministrazione non potrà che vedersi soccombente.
Erroneo, oltre che pericoloso, il collegamento tra Ztl a pagamento e tram poiché suscettibile di annullamento da parte del Tar e idoneo per determinare un danno all’erario del Comune (per il mancato incameramento per entrate fiscali del Comune). Per questo motivo, in sede di Bilancio, avevamo proposto con un emendamento per finanziare l’avvio del tram con altre risorse (proventi dell’evasione fiscale – pari a 27 milioni -, condono edilizio – pari a circa 60 milioni – e accensione di mutui), al fine di garantire l’effettivo funzionamento del sistema tranviario che, invece, corre il rischio di non essere avviato qualora l’Amministrazione dovesse decidere di preservare nella propria scelta. A ciò si aggiunga, sotto il profilo prettamente politico, che non appare corretto far gravare sui cittadini, che già dovranno pagare il biglietto o l’abbonamento per il trasporto, il funzionamento del tram quando invece, trattandosi di una società, la stessa dovrebbe garantire l’autonomia gestionale attraverso scelte tipicamente imprenditoriali. Non è possibile tassare due volte gli utenti.
Infine, attualmente, la gestione dell’Amat appare poco adeguata e non conforme ai principi di buon andamento ed efficienza. Nella relazione semestrale si indica una perdita strutturale di 3,7 milioni (complessivamente circa 7 milioni in un anno), nonostante gli aumenti di capitale, i conferimenti di risorse da parte del Comune e, addirittura, un’operazione di factoring (cioè un indebitamento di circa 10 milioni di euro fatto dall’Amat e non si sa da chi autorizzato). Se ne desume che, sotto il profilo imprenditoriale, la società non è in grado neanche di gestire il normale trasporto pubblico e non è ben chiaro come possa assumere una gestione altamente specializzata come quella del tram.
Nadia Spallitta