Un viaggio nel tempo attraverso alcuni tra i più originali esempi di arte presepiale di Sicilia: dalle natività in corallo di scuola trapanese ai presepi in materiali poveri, corde, cime e nodi marinari, ma anche tessuti, cera, ceramica e terracotta. Arte antica spesso tramandata da generazioni di famiglie di artigiani del Palermitano e del Trapanese, che per la prima volta si ritrovano riuniti in un unico spazio: Palazzo Bonocore, nuovo museo della cultura immateriale siciliana appena aperto a Palermo, realizzato nell’ambito del progetto omonimo, ideato e diretto da Lucio Tambuzzo, per I WORLD, finanziato dal PO FESR Linea di Intervento 312 A.
Si inaugura sabato 12 dicembre alle 19 Nativitas a Bonocore. Arte presepiale in Sicilia e mostra multimediale sul Patrimonio culturale immateriale, esposizione unica nel suo genere che avvicina esempi dell’arte artigiana siciliana sui presepi, a Le Oasi dell’Identità, installazioni multimediali normalmente presenti nel museo, ovvero 1000 foto di Melo Minnella che si sfogliano in chiave di video arte su enormi videowall. La mostra sarà aperta sabato fino alle 20,30 ad inviti, poi fino alle 22 ad ingresso libero.
Da lunedì 14 dicembre e per tutto il mese di gennaio, sarà poi visitabile da lunedi a venerdi dalle 10 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17,30, salvo speciali aperture che saranno comunicate sulla pagina FB “Palazzo Bonocore – Le Oasi delle Identità”, sul sito www.palazzobonocore.it I visitatori possono utilizzare l’hashtag #palazzobonocore per i social. Biglietti: 4 euro intero, 3 euro ridotto. 5 euro con visita guidata, su prenotazione.
Un vero e proprio viaggio che prende le mosse dai preziosissimi presepi in corallo di Platimiro Fiorenza, l’ultimo dei corallari di Trapani, “tesoro umano vivente” iscritto al Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS); e prosegue con i paesaggi e figure semoventi in legno, tufo, tela e colla di Giacomo Randazzo (iscritto nel Libro delle Espressioni del REIS), i personaggi in argilla e stoffa minuziosamente curati da Angela Tripi, i bambinelli in ceroplastica di Italo Giannola, la collezione ottocentesca di presepi di Antonino Indovina, raccolta da Michele Lo Presti, i presepi in corde marinare e gomene di Agostino Prestigiacomo, fino ad arrivare alle reinterpretazioni contemporanee dell’arte del presepe di Adriano Ferrante con i suoi angeli in stucco finemente raffigurati in un’ottica contemporanea. Accanto ai presepi sono esposti abiti d’epoca della preziosa collezione di Raffaello Piraino, tra cui un abito da mattino del 1840, appartenuto proprio ai Bonocore.
foto: presepe in corallo di Platimiro Fiorenza ph. Massimo Torcivia