Nove coppie provenienti da quasi tutti i capoluoghi di provincia della Regione per due giorni si sono confrontate sulla sclerosi multipla, ma soprattutto sul loro modo di affrontare la malattia in due. La sclerosi multipla è una malattia complessa che interessa non solo la persona che ne è affetta ma anche chi le sta vicino: comporta molte sfide, influisce sulla vita quotidiana e sulla sfera emotiva.
Per questo motivo il coordinamento regionale dell’AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ha organizzato a livello regionale una due giorni che si è svolta a Milazzo per rispondere in modo concreto ai bisogni complessi di chi convive quotidianamente con la sm. Le giornate sono state “moderate” da due psicologhe.
“Ogni familiare – ha spiegato Caterina Micalizzi di AISM Sicilia – è coinvolto nei cambiamenti e nella convivenza giornaliera e condivide emozioni e preoccupazioni: non sempre è facile affrontare quanto sta accadendo e soprattutto non è facile far comprendere e relazionarsi con gli altri su tutto quello che comporta la sm. Ognuno ha il suo modo di reagire e di gestire alle situazioni in base alle proprie esperienze, al carattere, alle singole esigenze e ogni coppia affronta la quotidianità con ritmi e abitudini differenti per questo l’impatto che può avere la sm varia da persona a persona, da famiglia a famiglia. Per tutti, però, è fondamentale avere a disposizione strumenti utili, informazioni aggiornate ed una buona rete di supporto. Sapersi ascoltare, conoscere bene la sclerosi multipla, dare spazio al confronto e alla condivisione, riconoscere l’importanza dell’intimità”.
Gli incontri hanno creato opportunità di informazione e confronto con operatori qualificati e con altre coppie per permettere alla persona con sm e al suo partner di acquisire consapevolezza e alcuni strumenti per affrontarla con maggior serenità.
“Imparare a conoscere alcune situazioni e riconoscere le dinamiche che spesso si innescano in contesti non facili può essere di supporto per evitare possibili equivoci, malintesi e per accrescere la consapevolezza di quello che la coppia affronta come singoli e insieme. Le coppie hanno espresso il desiderio di incontrarsi nuovamente – ha concluso Caterina Micalizzi – e questo mi fa credere che il progetto abbia raggiunto il suo scopo”.
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