Il percorso tattile è arricchito da un documentario sui processi di creazione delle copie degli oggetti scelti: nel laboratorio di un ceramista vengono documentate le fasi di produzione, che si richiamano alle tecniche di 2500 anni fa, mentre l’archeologo Amedeo Tullio spiega l’uso quotidiano dei manufatti e il loro valore artistico e culturale.
Il progetto del museo Mandralisca ha suscitato l’interesse dell’Unione dei ciechi e degli ipovedenti. Il vice presidente provinciale dell’associazione, Pippo Scaccia, ha detto che la percezione visiva è solo un modo di fruire dei beni culturali. “Poi ce sono altri – ha aggiunto – e quello tattile è uno dei più efficaci”.
Le attività collaterali, dalle visite guidate al museo tattile ai laboratori per bambini, potranno essere “monitorate” e seguite sui social con l’hashtag #vietatonontoccare.
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