Ora i tesori archeologici del museo Mandralisca di Cefalù potranno essere toccati con mano. Decine di visitatori e alcuni bambini hanno potuto farlo durante la presentazione del nuovo percorso espositivo che mette in mostra 18 reperti riprodotti in scala per una fruizione tattile. Il progetto “Vietato non toccare”, coordinato da Stefania Randazzo con l’apporto di Flora Rizzo, è stato promosso dalla Regione con la consulenza scientifica dell’archeologo Amedeo Tullio. È rivolto a ipovedenti, non vedenti e bambini da 3 a 13 anni. “Viene così abbattuta – ha detto il presidente della Fondazione, Franco Nicastro – una barriera fisica che impedisce a varie categorie sociali la percezione visiva dei reperti della collezione”. L’iniziativa, una delle prime in Sicilia, persegue poi una finalità didattica che si richiama alla moderna visione culturale dello stesso fondatore della Fondazione, il barone Enrico Pirajno di Mandralisca, illuminato collezionista e studioso dell’Ottocento.
Il percorso tattile è arricchito da un documentario sui processi di creazione delle copie degli oggetti scelti: nel laboratorio di un ceramista vengono documentate le fasi di produzione, che si richiamano alle tecniche di 2500 anni fa, mentre l’archeologo Amedeo Tullio spiega l’uso quotidiano dei manufatti e il loro valore artistico e culturale.
Il progetto del museo Mandralisca ha suscitato l’interesse dell’Unione dei ciechi e degli ipovedenti. Il vice presidente provinciale dell’associazione, Pippo Scaccia, ha detto che la percezione visiva è solo un modo di fruire dei beni culturali. “Poi ce sono altri – ha aggiunto – e quello tattile è uno dei più efficaci”.
Le attività collaterali, dalle visite guidate al museo tattile ai laboratori per bambini, potranno essere “monitorate” e seguite sui social con l’hashtag #vietatonontoccare.