Mosca: Bruxelles – grigia, distante, senza volto?

L’Unione europea attraversa una delle crisi più difficili della sua
travagliata storia, sia sul piano economico sia su quello politico. Tra
i più recenti esempi, da una parte il braccio di ferro con la Grecia,
dall’altra la vergogna di decine di migranti che chiedono aiuto e
trovano muri: ad accomunare queste situazioni è il ruolo di “cattivo”
ritagliato per l’Europa, additata come distante, insensibile alle
situazioni di sofferenza e incapace di gestire i problemi in maniera
efficace. Lo scrive la deputata europea Alessia Mosca.
Eppure, sulla gestione del fenomeno migratorio, ad esempio, sia il
Parlamento sia la Commissione europea hanno lavorato in maniera
tempestiva. È in seno al Consiglio, ossia l’istituzione che riunisce i
vertici degli Stati membri, che sono stati fatti passi indietro rispetto
alle decisioni già prese.
È facile – osserva Alessia Mosca – in queste circostanze, individuare nell’Europa,
genericamente intesa, il capro espiatorio di tutti i problemi. In realtà,
l’Unione europea non è un monolite: ci sono istituzioni diverse che
lavorano ogni giorno per definire politiche e per prendere decisioni
che avranno un impatto importante sulla vita delle persone.
È importante, quindi, che i cittadini siano consapevoli di tutto il
lavoro che quotidianamente viene fatto da quanti continuano a
considerare l’Unione europea una grande opportunità e in molti
casi l’unica chance di affrontare le sfide globali che oggi sono
irrisolvibili dai singoli Stati membri. E continua ad essere anche
una grande opportunità di essere comunità, pur nel rispetto delle
reciproche differenze, fondata su valori, diritti e tutele comuni che
siano sempre più ambiziosi.
Sono convinta – conclude l’eurodeputata – quindi, che i cittadini debbano conoscere meglio
quali siano i meccanismi decisionali all’interno di quello che, in
modo superficiale, viene indicata come “Unione europea”, perché
solo in questo modo è possibile individuare le responsabilità e
correggere ciò che non funziona. Una parte consistente di questo
sforzo deve essere fatta da noi parlamentari, vero legame tra le
istituzioni in cui lavoriamo e le persone che ci hanno scelto per
rappresentarle.

redazione

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