Poste e bancomat sempre più cari: le nuove commissioni colpiscono chi preleva poco | il numero che manda in tilt le famiglie
bancomat - Madonielive
Il costo dei prelievi allo sportello e al bancomat torna ad aumentare, ma questa volta a pagare di più non sono i grandi consumatori di contante: il vero salasso colpisce chi preleva piccole somme, spesso senza accorgersene.
Secondo le analisi rese note da Altroconsumo, i nuovi meccanismi tariffari introdotti da alcuni istituti bancari e da Poste Italiane mettono sotto pressione i clienti che scelgono prelievi frequenti e di importi ridotti. Le commissioni applicate alle operazioni fuori rete — e in alcuni casi persino ai prelievi effettuati allo sportello — stanno crescendo in modo costante. È un trend che pesa soprattutto sulle famiglie che usano il bancomat per gestire le spese quotidiane, spesso prelevando 20 o 30 euro alla volta.
La novità più discussa riguarda un valore preciso, quello che Altroconsumo definisce “la soglia psicologica”: un numero oltre il quale le commissioni diventano così poco convenienti da rendere ogni prelievo una perdita secca. Ma è proprio questo punto a sfuggire alla maggior parte degli utenti, convinti che piccole operazioni significhino costi ridotti.
Le commissioni che cambiano e perché colpiscono i prelievi più piccoli
Negli ultimi mesi, molti istituti hanno aggiornato i costi dei servizi legati al contante. Tra questi, assumono un peso crescente i prelievi effettuati presso bancomat non appartenenti alla propria banca, che possono comportare commissioni fisse tra 1,50 e 3 euro. Un importo che, rapportato a prelievi da 20 euro, significa una perdita fino al 15% del denaro ritirato. È qui che nasce l’effetto distorsivo: più l’importo è basso, più la commissione pesa sul portafoglio.
Anche Poste Italiane, secondo Altroconsumo, ha aggiornato alcune voci di costo relative alle operazioni allo sportello, dove si applicano commissioni per determinate tipologie di prelievo dei correntisti BancoPosta. Questo meccanismo penalizza soprattutto anziani e famiglie a basso reddito, che spesso non utilizzano strumenti digitali e preferiscono gestire contante in piccole porzioni. Il sistema di costi attuale, invece, incentiva prelievi meno frequenti e di importo più elevato.
Il numero che manda in tilt le famiglie: la soglia oltre cui il prelievo non conviene più
Altroconsumo individua un valore critico che sintetizza l’impatto reale delle nuove commissioni: la soglia dei **50 euro**. È questo l’importo sotto il quale ogni prelievo, soprattutto se fuori rete, diventa antieconomico. Prelevare 20, 30 o 40 euro significa infatti pagare una commissione sproporzionata rispetto al denaro ritirato. Molte famiglie non fanno questo calcolo, e così finiscono per spendere molto più di quanto immaginano in semplici commissioni.
L’effetto è particolarmente evidente su chi effettua numerosi micro-prelievi nel corso del mese. Anche solo cinque operazioni da 20 euro effettuate fuori dalla propria banca possono generare costi che superano i 10 euro, una cifra che incide in modo significativo su bilanci già sotto pressione. Il risultato è una spesa invisibile che cresce mese dopo mese senza che nessuno se ne accorga, fino a trasformarsi in un vero drenaggio di liquidità.

Il controllo che quasi nessuno fa e che può evitare il salasso
La maggior parte degli utenti non verifica nel dettaglio le condizioni applicate ai prelievi: molti leggono il costo della carta, ma pochi controllano le commissioni applicate ai bancomat esterni o alle operazioni allo sportello. Altroconsumo segnala che questa disattenzione è uno dei motivi per cui il costo del contante è aumentato così rapidamente. Un semplice controllo trimestrale delle condizioni contrattuali basterebbe a individuare modifiche sfavorevoli o aumenti nascosti.
Molti ignorano inoltre un’opportunità poco pubblicizzata: la possibilità di cambiare circuito di prelievo, carta o addirittura istituto bancario quando le commissioni diventano insostenibili. Per diversi correntisti, soprattutto in aree dove gli sportelli della propria banca sono rari, questo può significare risparmiare decine di euro l’anno. È un gesto semplice, ma fondamentale, che poche famiglie prendono in considerazione.
