Vita quotidiana | Supermercati: tornano le “offerte finte”? L’indagine che fa discutere
Carrello della spesa - Madonielive
Molti sconti non sono veri ribassi, ma semplici ritocchi di prezzo: un’indagine di Altroconsumo riaccende i riflettori sulle pratiche scorrette di alcune catene della grande distribuzione.
Gli scaffali dei supermercati si riempiono di cartellini rossi e percentuali allettanti, ma non sempre il risparmio è reale. Secondo un’analisi condotta da Altroconsumo, diversi punti vendita avrebbero esposto promozioni su prodotti che, nei giorni precedenti, avevano subito un aumento di prezzo. In sostanza, il prezzo “scontato” risulta uguale o quasi al valore originario, vanificando il vantaggio per i consumatori.
L’indagine ha preso in esame decine di insegne e centinaia di articoli in promozione. I dati mostrano che, in alcuni casi, i supermercati avrebbero modificato i prezzi di listino poco prima del lancio delle offerte, per poi dichiarare ribassi che in realtà non esistevano. Un comportamento che, pur non sempre illegale, può essere considerato scorretto se induce in errore chi compra. Un segnale preoccupante in un periodo in cui ogni euro risparmiato conta.
Come riconoscere un vero sconto da una finta offerta
Altroconsumo invita a fare attenzione a un aspetto chiave: il prezzo di riferimento. La legge prevede che lo sconto venga calcolato sul prezzo più basso applicato nei trenta giorni precedenti, proprio per evitare ritocchi “strategici” prima delle promozioni. Tuttavia, il controllo effettivo è complesso e spesso affidato alla buona fede dei commercianti. Per questo motivo, il consumatore resta la prima linea di difesa.
Il consiglio è di monitorare i prezzi abituali dei prodotti acquistati regolarmente, magari annotandoli o confrontandoli tramite app dedicate. Spesso un piccolo confronto tra diversi supermercati rivela differenze notevoli anche su articoli identici. Attenzione poi ai cartelli che riportano sconti in percentuale ma non indicano chiaramente il prezzo precedente: è un segnale di poca trasparenza. La regola è diffidare delle offerte troppo perfette.

La posizione dei supermercati e le possibili sanzioni
Le catene coinvolte respingono le accuse, sostenendo di applicare scrupolosamente le regole sulle promozioni e di aggiornare i prezzi in base ai listini dei fornitori. Alcune hanno già annunciato verifiche interne per chiarire eventuali anomalie. Tuttavia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato potrebbe intervenire con controlli mirati: se venissero accertate violazioni della direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali, sarebbero previste sanzioni fino a diverse migliaia di euro.
L’inchiesta di Altroconsumo riporta al centro una questione di fiducia tra cittadini e grande distribuzione. I consumatori chiedono trasparenza e chiarezza, mentre le catene ribadiscono il loro impegno per offerte autentiche. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: in un mercato competitivo, la tentazione di ritoccare i listini è forte, ma la trasparenza resta l’unico strumento per costruire fiducia. E per chi fa la spesa ogni settimana, imparare a leggere tra le righe delle promozioni è ormai una forma di autodifesa economica.
